Il presente analizza il rapporto tra lavoro, patologia e morte. Più precisamente, si proverà a esaminare la relazione tra morte e lavoro presso l’Ilva, nel famoso quartiere Tamburi di Taranto, in quanto essa è “carne viva, metafora di una condizione universale. Una fabbrica non soltanto di acciaio ma di storie e di morte”. Scopo del presente, quindi, è decostruire i processi attraverso i quali vengono selezionati i luoghi da adibire a laboratorio privilegiato delle sperimentazioni del capitalismo finanziario, al fine di comprendere cosa possa rappresentare il suicidio rispetto alle logiche di estrazione di valore dall'uomo e dall'ambiente. In sintesi, si proverà a rispondere al seguente interrogativo: il suicidio è un banale errore di percorso di queste sperimentazioni o rappresenta – attraverso la produzione di un significato sociale – la messa in discussione delle moderne politiche di gestione del lavoro nel loro essere “macchina sociale”?
Titolo: | Fabbriche del suicidio. Lavoro, patologie e “produzione” di morte a Taranto, |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2014 |
Handle: | http://hdl.handle.net/20.500.12570/12793 |
ISBN: | 978-88-5752-127-5 |
Appare nelle tipologie: | 2.1 Contributo in volume (Capitolo o Saggio) |