Nel l uglio del 2016 l’unità di ricerca LATEM ha avviato sotto la direzione del Prof. Federico Marazzi una campagna discavo all’interno della chiesa di San Leo IX, nel centro storico di Sessa Aurunca (CE), un contesto urbano ancora poco indagato per i secoli po st antichi. L’edificio, attestato dalle fonti scritte a partire dall'XI secolo e ricordato nelle RationesDecimarum per l’anno 1326 (RDC §1328) ha rivelato in fase d’indagini una continuità di frequentazione fino all’età contemporanea. La stratigrafia rinvenuta consente di ipotizzare almeno 4 fasi di vita, la cui scansione cronologica è suggerita dai ritrovamenti ceramici e da tre strati d’intonaco affrescato, sovrapposti ed estesi lungo tutto il perimetro della struttu ra. Accanto alle tradizionali metodolo gie d’intervento e di analisi, ai fini di una corretta documentazione della struttura e delsuo apparato decorativo, sono stati realizzati i fotopiani degli affreschi ed i rilievi tridimensionali dell’intero edificio (internoed esterno), tramite uso di drone. Lo scavo, oltre al materiale ceramico che copre un arco cronologico dal XIV al XIXsecolo, ha permesso di individuare ancora in posto un altare reliquiario ed una vasca romana utilizzata come fontebattesimale. Con il presente contributo si vuole dunque presentare un caso inedito di studio, ponendo speciale attenzione allemetodologie di scavo e documentazione (N. Abate), alle caratteristiche architettonico-costruttive dell’edificio ( A. Frisetti), airitrovamenti ceramici (L. Di Cosmo) ed infine, agli apparati decorativi ad affresco (M. Cuomo)
IV Ciclo di Studi Medievali
Nicodemo Abate;Marianna Cuomo;Alessia Frisetti
2018-01-01
Abstract
Nel l uglio del 2016 l’unità di ricerca LATEM ha avviato sotto la direzione del Prof. Federico Marazzi una campagna discavo all’interno della chiesa di San Leo IX, nel centro storico di Sessa Aurunca (CE), un contesto urbano ancora poco indagato per i secoli po st antichi. L’edificio, attestato dalle fonti scritte a partire dall'XI secolo e ricordato nelle RationesDecimarum per l’anno 1326 (RDC §1328) ha rivelato in fase d’indagini una continuità di frequentazione fino all’età contemporanea. La stratigrafia rinvenuta consente di ipotizzare almeno 4 fasi di vita, la cui scansione cronologica è suggerita dai ritrovamenti ceramici e da tre strati d’intonaco affrescato, sovrapposti ed estesi lungo tutto il perimetro della struttu ra. Accanto alle tradizionali metodolo gie d’intervento e di analisi, ai fini di una corretta documentazione della struttura e delsuo apparato decorativo, sono stati realizzati i fotopiani degli affreschi ed i rilievi tridimensionali dell’intero edificio (internoed esterno), tramite uso di drone. Lo scavo, oltre al materiale ceramico che copre un arco cronologico dal XIV al XIXsecolo, ha permesso di individuare ancora in posto un altare reliquiario ed una vasca romana utilizzata come fontebattesimale. Con il presente contributo si vuole dunque presentare un caso inedito di studio, ponendo speciale attenzione allemetodologie di scavo e documentazione (N. Abate), alle caratteristiche architettonico-costruttive dell’edificio ( A. Frisetti), airitrovamenti ceramici (L. Di Cosmo) ed infine, agli apparati decorativi ad affresco (M. Cuomo)I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.