Il ritorno a un regolamento (apparentemente) “unico” vorrebbe superare l’attuale caos normativo che vede la coesistenza di 14 linee guida dell’ANAC, vincolanti e non vincolanti, tra di loro disomogenee e senza avere sempre una chiara individuazione del precetto. L'articolo propone una riflessione sul nuovo quadro normativo in materia di appalti pubblici, osservando che il nuovo regolamento, pur essendo espressamente definito "unico" dal legislatore, rischia in realtà di non risolvere l'attuale caos, sostituendo soltanto una parte delle vigenti fonti secondarie in materia.

Il quadro delle fonti secondarie in materia di appalti all'indomani della conversione in legge del decreto "sblocca-cantieri"

Aldo Iannotti della Valle
2019-01-01

Abstract

Il ritorno a un regolamento (apparentemente) “unico” vorrebbe superare l’attuale caos normativo che vede la coesistenza di 14 linee guida dell’ANAC, vincolanti e non vincolanti, tra di loro disomogenee e senza avere sempre una chiara individuazione del precetto. L'articolo propone una riflessione sul nuovo quadro normativo in materia di appalti pubblici, osservando che il nuovo regolamento, pur essendo espressamente definito "unico" dal legislatore, rischia in realtà di non risolvere l'attuale caos, sostituendo soltanto una parte delle vigenti fonti secondarie in materia.
2019
978-88-916-3731-4
Appalti, Regolamento unico, Sblocca cantieri, Decreto legge, Atti attuativi
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12570/16551
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