Il commento alla pronuncia n. 259 del 2019 della Corte costituzionale intende mettere in evidenza alcune questioni che investono la materia disciplinare degli ordini professionali. In particolare, muovendo da un giudizio per conflitto di attribuzioni tra Stato (personificato nell’ordine dei medici e degli odontoiatri di Bologna) e Regioni, viene chiarita la portata della “autonomia” attribuita agli enti professionali e si individuano alcuni limiti (interni ed esterni) all’esercizio del relativo potere sanzionatorio.

La Corte costituzionale su autonomia e autodichia degli ordini professionali (perché i nodi vengono sempre al pettine)

Serena Stacca
2020-01-01

Abstract

Il commento alla pronuncia n. 259 del 2019 della Corte costituzionale intende mettere in evidenza alcune questioni che investono la materia disciplinare degli ordini professionali. In particolare, muovendo da un giudizio per conflitto di attribuzioni tra Stato (personificato nell’ordine dei medici e degli odontoiatri di Bologna) e Regioni, viene chiarita la portata della “autonomia” attribuita agli enti professionali e si individuano alcuni limiti (interni ed esterni) all’esercizio del relativo potere sanzionatorio.
2020
ordini professionali, potere disciplinare, autonomia degli enti pubblici, deontologia, conflitto tra norme, libertà individuali
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12570/16931
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