Il libro si propone di ricostruire il potere politico, culturale e artistico delle donne nella monarchia francese d’Antico Regime (XVI-XVIII secolo) e ne ripercorre le alterne vicende attraverso lo studio di diciannove figure femminili che si sono succedute nel corso di tre secoli all’ombra del trono. Permanente fonte di scandalo, l’influenza che esse esercitano è quasi sempre sotterranea e dipende dalla capacità di ciascuna di loro di persuadere, sedurre, giocare d’astuzia. In Francia – a differenza degli altri paesi- la legge salica esclude infatti le donne dalla successione al trono e la regina è solo la moglie del re; il suo compito è quello di assicurare la discendenza e svolgere un ruolo di pura rappresentanza in obbedienza a un rigido cerimoniale. Solo in caso di vedovanza e con un figlio minore la regina assume provvisoriamente il potere. Tre reggenze – quella di Caterina de’ Medici, di Maria de’ Medici e di Anna d’Austria illustrano qui le opposte maniere di intendere il loro duplice compito di regine e di madri. Altra “eccezione” della monarchia francese è il ruolo ufficiale che spetta alle “favorite”. In una corte dove il sovrano è sempre in rappresentazione non c’è spazio per la vita privata e anche le amanti reali sono esibite in accordo ai dettami dell’etichetta. Più libere e più potenti delle regine – che incarnano la tradizione - le favorite seguono le mode, orientano il gusto, proteggono la letteratura e le arti. Fonte di grande imbarazzo per la Chiesa, le concubine reali possono però, grazie a un pentimento esemplare, venire in soccorso della religione. Ciò che cambia, in questa messa in scena della regalità fissa nel tempo è la percezione che i francesi hanno della vita sessuale dei loro sovrani che, nel corso del XVIII secolo, verrà messa progressivamente sotto accusa con conseguenze politiche devastanti per la monarchia.
Amanti e regine. Il potere delle donne
CRAVERI A
2005-01-01
Abstract
Il libro si propone di ricostruire il potere politico, culturale e artistico delle donne nella monarchia francese d’Antico Regime (XVI-XVIII secolo) e ne ripercorre le alterne vicende attraverso lo studio di diciannove figure femminili che si sono succedute nel corso di tre secoli all’ombra del trono. Permanente fonte di scandalo, l’influenza che esse esercitano è quasi sempre sotterranea e dipende dalla capacità di ciascuna di loro di persuadere, sedurre, giocare d’astuzia. In Francia – a differenza degli altri paesi- la legge salica esclude infatti le donne dalla successione al trono e la regina è solo la moglie del re; il suo compito è quello di assicurare la discendenza e svolgere un ruolo di pura rappresentanza in obbedienza a un rigido cerimoniale. Solo in caso di vedovanza e con un figlio minore la regina assume provvisoriamente il potere. Tre reggenze – quella di Caterina de’ Medici, di Maria de’ Medici e di Anna d’Austria illustrano qui le opposte maniere di intendere il loro duplice compito di regine e di madri. Altra “eccezione” della monarchia francese è il ruolo ufficiale che spetta alle “favorite”. In una corte dove il sovrano è sempre in rappresentazione non c’è spazio per la vita privata e anche le amanti reali sono esibite in accordo ai dettami dell’etichetta. Più libere e più potenti delle regine – che incarnano la tradizione - le favorite seguono le mode, orientano il gusto, proteggono la letteratura e le arti. Fonte di grande imbarazzo per la Chiesa, le concubine reali possono però, grazie a un pentimento esemplare, venire in soccorso della religione. Ciò che cambia, in questa messa in scena della regalità fissa nel tempo è la percezione che i francesi hanno della vita sessuale dei loro sovrani che, nel corso del XVIII secolo, verrà messa progressivamente sotto accusa con conseguenze politiche devastanti per la monarchia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.