L'articolo intende verificare la possibilità di un approccio al problema dell’identità – finora vista come presupposto statico – che la configuri quale identificazione, ovvero la renda pensabile come presupposto dinamico/accumulativo. Questo ci consente di avvicinare un insieme di fenomeni profondamente pervasivi della contemporaneità (smart objects, Internet of things, intelligenza artificiale applicata alla vita quotidiana, interoperatività tra sistemi tecnologici), la cui caratteristica principale mette in discussione alcuni presupposti consolidati sulla natura ontologica degli oggetti – in primis la possibilità che l’interazione e la produzione testuale in regime di reciproco modellamento fra soggetti e oggetti lasci emergere anche du côté de l’object l'agentività che la tradizione ha sinora riservato soltanto ai testi linguistici e ai processi comunicativi-interpretativi volontari. Non riconoscere la presenza di uno spessore semiotico alle forme di vita emerse da questo nuovo panorama tecnologico, a nostro avviso, equivale a relegarle al di sotto di “quella soglia” inferiore della semiosi indicata a suo tempo da Eco, precludendosi una loro piena intelligibilità.

Da identità a identificazione. Forme di vita e società degli oggetti ai tempi dell'Internet of things

PERRI, Antonio;
2018-01-01

Abstract

L'articolo intende verificare la possibilità di un approccio al problema dell’identità – finora vista come presupposto statico – che la configuri quale identificazione, ovvero la renda pensabile come presupposto dinamico/accumulativo. Questo ci consente di avvicinare un insieme di fenomeni profondamente pervasivi della contemporaneità (smart objects, Internet of things, intelligenza artificiale applicata alla vita quotidiana, interoperatività tra sistemi tecnologici), la cui caratteristica principale mette in discussione alcuni presupposti consolidati sulla natura ontologica degli oggetti – in primis la possibilità che l’interazione e la produzione testuale in regime di reciproco modellamento fra soggetti e oggetti lasci emergere anche du côté de l’object l'agentività che la tradizione ha sinora riservato soltanto ai testi linguistici e ai processi comunicativi-interpretativi volontari. Non riconoscere la presenza di uno spessore semiotico alle forme di vita emerse da questo nuovo panorama tecnologico, a nostro avviso, equivale a relegarle al di sotto di “quella soglia” inferiore della semiosi indicata a suo tempo da Eco, precludendosi una loro piena intelligibilità.
2018
identità; smart objects; agentività
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12570/1801
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