Il rapporto tra i giovani cattolici di sentimenti tradizionalisti, conservatori, anticomunisti e le grandi trasformazioni legate alla "contestazione" giovanile degli anni Sessanta è molto complesso e non univoco. In esso si possono riconoscere percorsi diversi che talvolta si incrociano o fondono, in un delicato contesto di "risposta a sfida" che spazia dalla reazione speculare alla suggestione e all'emulazione. Uno dei percorsi è quello che parte dalla "terza generazione" del cattolicesimo politico, formatasi in gran parte nell'atmosfera del dossettismo e riconvertita ad un disegno ambizioso di "ri-cristianizzazione" della società e di riforma istituzionale in senso presidenzialista, che ha come suoi principali ispiratori Gianni Baget Bozzo e Bartolo Ciccardini. Questo filone confluisce, dopo la fine dei "Comitati per l'Ordine Civile" e della rivista "Lo Stato", in parte nell'UDNR di Randolfo Pacciardi e poi nella prospettiva di una "nuova resistenza" anticomunista di Edgardo Sogno; in parte nell'idea di una nuova destra modernista e "d'ordine" veicolata dai giovani della rivista "Europa Settanta" e dal periodico Dc "La Discussione" sotto la direzione dello stesso Ciccardini. Un secondo percorso è quello della tentata costruzione di una alternativa culturale a tutto campo al nascente movimentismo di sinistra, che recuperasse le radici tradizionaliste, antimoderniste e di critica della società di massa nella cultura cattolica italiana ed europea. E' la strada che, a partire dall'ispirazione di Augusto Del Noce e in parte di Élemire Zolla, viene seguita dal giovane scrittore ed editore Alfredo Cattabiani con le case editrici Borla e Rusconi. Il terzo, quello in cui si ritrova parte della giovanissima generazione postbellica, è quello di una reazione ideologica e militante sullo stesso terreno della contestazione sessantottina attraverso la tendenza verso un neo-comunitarismo di impronta spiritualistica ispirato alla rinascita della civiltà europea, in posizione più contigua a quella della giovane destra neofascista. E' il caso di organizzazioni come il Movimento integralista ed Europa Civiltà, o di riviste come "Relazioni", "Vigilia Romana", "Europa" e, dopo la frattura del 1968/1969, "Lotta Europea". Il primo e il terzo filone dell'"anti-Sessantotto" cattolico si ritroveranno in parte all'inizio degli anni Settanta nel fenomeno, politicamente effimero ma significativo, del movimento della "Maggioranza silenziosa", e successivamente tenderanno a confluire nella "Destra nazionale" di Almirante, o nel nucleo della Dc che opporrà resistenza al disegno del "compromesso storico". Il secondo continuerà a svolgere una funzione molto meno appariscente, ma più profonda e durevole, nutrendo un'area politico-culturale di destra conservatrice emarginata dalla cultura e dalla editoria egemone, tornata poi alla luce e sviluppatasi in varie forme dagli anni Novanta ai giorni nostri.
Prove di contro-movimento. Giovani cattolici tra il Concilio e il Sessantotto.
Capozzi E
2020-01-01
Abstract
Il rapporto tra i giovani cattolici di sentimenti tradizionalisti, conservatori, anticomunisti e le grandi trasformazioni legate alla "contestazione" giovanile degli anni Sessanta è molto complesso e non univoco. In esso si possono riconoscere percorsi diversi che talvolta si incrociano o fondono, in un delicato contesto di "risposta a sfida" che spazia dalla reazione speculare alla suggestione e all'emulazione. Uno dei percorsi è quello che parte dalla "terza generazione" del cattolicesimo politico, formatasi in gran parte nell'atmosfera del dossettismo e riconvertita ad un disegno ambizioso di "ri-cristianizzazione" della società e di riforma istituzionale in senso presidenzialista, che ha come suoi principali ispiratori Gianni Baget Bozzo e Bartolo Ciccardini. Questo filone confluisce, dopo la fine dei "Comitati per l'Ordine Civile" e della rivista "Lo Stato", in parte nell'UDNR di Randolfo Pacciardi e poi nella prospettiva di una "nuova resistenza" anticomunista di Edgardo Sogno; in parte nell'idea di una nuova destra modernista e "d'ordine" veicolata dai giovani della rivista "Europa Settanta" e dal periodico Dc "La Discussione" sotto la direzione dello stesso Ciccardini. Un secondo percorso è quello della tentata costruzione di una alternativa culturale a tutto campo al nascente movimentismo di sinistra, che recuperasse le radici tradizionaliste, antimoderniste e di critica della società di massa nella cultura cattolica italiana ed europea. E' la strada che, a partire dall'ispirazione di Augusto Del Noce e in parte di Élemire Zolla, viene seguita dal giovane scrittore ed editore Alfredo Cattabiani con le case editrici Borla e Rusconi. Il terzo, quello in cui si ritrova parte della giovanissima generazione postbellica, è quello di una reazione ideologica e militante sullo stesso terreno della contestazione sessantottina attraverso la tendenza verso un neo-comunitarismo di impronta spiritualistica ispirato alla rinascita della civiltà europea, in posizione più contigua a quella della giovane destra neofascista. E' il caso di organizzazioni come il Movimento integralista ed Europa Civiltà, o di riviste come "Relazioni", "Vigilia Romana", "Europa" e, dopo la frattura del 1968/1969, "Lotta Europea". Il primo e il terzo filone dell'"anti-Sessantotto" cattolico si ritroveranno in parte all'inizio degli anni Settanta nel fenomeno, politicamente effimero ma significativo, del movimento della "Maggioranza silenziosa", e successivamente tenderanno a confluire nella "Destra nazionale" di Almirante, o nel nucleo della Dc che opporrà resistenza al disegno del "compromesso storico". Il secondo continuerà a svolgere una funzione molto meno appariscente, ma più profonda e durevole, nutrendo un'area politico-culturale di destra conservatrice emarginata dalla cultura e dalla editoria egemone, tornata poi alla luce e sviluppatasi in varie forme dagli anni Novanta ai giorni nostri.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.