Il contributo è frutto del lavoro di ricerca dell'U.O. dell'Università Suor Orsola Benincasa all'interno del progetto RICART (FESR Campania https://www.unisa.it/centri_e_vari/progettoricart/progetto) condotto da una rete di attori per lo sviluppo dell’artigianato artistico in Campania. La questione della formazione artigiana è un tema che coinvolge diversi attori e che, nel corso del tempo, ha incontrato progressivamente un tessuto che è diventato sempre più consapevole della necessità della definizione dei propri bisogni di formazione per poter delineare le linee di intervento più efficaci per il necessario ricambio generazionale, da un lato, e per il “trasferimento” del know-how, dall’altro, in settori che spesso si fondano sulla “conoscenza tacita” del lavoratore, vero e proprio artefice della produzione di artefatti che rispondono a criteri di estetica e sostenibilità produttiva. Proprio partendo dalla consapevolezza della necessità di rintracciare e definire i propri bisogni di formazione come fattore strategico per il miglioramento e per lo sviluppo delle competenze degli individui che operano in una qualsiasi organizzazione, quale che siano le sue dimensioni (individuando pertanto, proprio nella formazione uno dei principali strumenti cui è demandato il compito di realizzare tale sviluppo), bisogni non preconfezionati ma “su misura”, delineati a partire dall’analisi delle proprie pratiche e dai propri saperi, impliciti ed espliciti, prendono spunto queste riflessioni.
La formazione per lo sviluppo del territorio
Fernando Sarracino
2019-01-01
Abstract
Il contributo è frutto del lavoro di ricerca dell'U.O. dell'Università Suor Orsola Benincasa all'interno del progetto RICART (FESR Campania https://www.unisa.it/centri_e_vari/progettoricart/progetto) condotto da una rete di attori per lo sviluppo dell’artigianato artistico in Campania. La questione della formazione artigiana è un tema che coinvolge diversi attori e che, nel corso del tempo, ha incontrato progressivamente un tessuto che è diventato sempre più consapevole della necessità della definizione dei propri bisogni di formazione per poter delineare le linee di intervento più efficaci per il necessario ricambio generazionale, da un lato, e per il “trasferimento” del know-how, dall’altro, in settori che spesso si fondano sulla “conoscenza tacita” del lavoratore, vero e proprio artefice della produzione di artefatti che rispondono a criteri di estetica e sostenibilità produttiva. Proprio partendo dalla consapevolezza della necessità di rintracciare e definire i propri bisogni di formazione come fattore strategico per il miglioramento e per lo sviluppo delle competenze degli individui che operano in una qualsiasi organizzazione, quale che siano le sue dimensioni (individuando pertanto, proprio nella formazione uno dei principali strumenti cui è demandato il compito di realizzare tale sviluppo), bisogni non preconfezionati ma “su misura”, delineati a partire dall’analisi delle proprie pratiche e dai propri saperi, impliciti ed espliciti, prendono spunto queste riflessioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.