Nel contributo viene analizzato il racconto di Christa Wolf Kein Ort. Nirgends, in cui l'autrice attraverso uno sguardo retrospettivo sul Romanticismo tedesco, in particolare attraverso le figure di Karoline von Günderrode e Heinrich von Kleist, il suo alter ego maschile, recupera la memoria della storia, della cultura e della letteratura di una fase rivoluzionaria del passato tedesco. Il confronto con l'altro, il diverso, il rimosso, fa affiorare alla coscienza propria e del lettore contemporaneo la complessa situazione dell'intellettuale nella DDR, che viene tenuto ai margini della vita politica e sociale, senza poter contribuire alla realizzazione dell'utopia socialista. Un racconto di rivoluzionaria potenza che attraverso il suicidio spirituale e fisico dei protagonisti romantici annuncia il suicidio politico della scrittrice, per anni membro della SED.
Karoline von Günderrode: la poetessa "divisa" di Christa Wolf
Paola Paumgardhen
2023-01-01
Abstract
Nel contributo viene analizzato il racconto di Christa Wolf Kein Ort. Nirgends, in cui l'autrice attraverso uno sguardo retrospettivo sul Romanticismo tedesco, in particolare attraverso le figure di Karoline von Günderrode e Heinrich von Kleist, il suo alter ego maschile, recupera la memoria della storia, della cultura e della letteratura di una fase rivoluzionaria del passato tedesco. Il confronto con l'altro, il diverso, il rimosso, fa affiorare alla coscienza propria e del lettore contemporaneo la complessa situazione dell'intellettuale nella DDR, che viene tenuto ai margini della vita politica e sociale, senza poter contribuire alla realizzazione dell'utopia socialista. Un racconto di rivoluzionaria potenza che attraverso il suicidio spirituale e fisico dei protagonisti romantici annuncia il suicidio politico della scrittrice, per anni membro della SED.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.