Il contributo ha ad oggetto l’esame dello strumento decisorio delle sentenze interpretative di rigetto nella giurisprudenza della Corte costituzionale, il cui ricorso è parso frequente soprattutto con riferimento al sindacato delle leggi di nuova approvazione, sulle quali non si è consolidato un orientamento interpretativo costante da parte dei giudici nell’applicazione della norma e non sussiste pertanto il limite del cd. diritto vivente, consentendo alla Corte di offrire una interpretazione conforme a Costituzione (contrapposta alla questione prospettata dal giudice a quo) e di respingere l’eccezione di incostituzionalità. Nei casi in cui sia richiamata in motivazione la discrezionalità del legislatore, la finalità ulteriore che mostra la sentenza interpretativa di rigetto è di consentire alla Corte di svolgere una valutazione sulla ragionevolezza della scelta legislativa, all’esito della quale rigettare la questione sollevatale, dichiarandola infondata nel merito. La prospettiva nella quale viene condotta l’analisi delle decisioni interpretative di rigetto è quella dell’articolazione delle argomentazioni interpretative utilizzate dalla Corte, esaminando, in particolare, la struttura delle motivazioni che in questo tipo di sentenze svolgono una funzione molto significativa, anche in ordine ai rapporti tra il giudice costituzionale ed il legislatore. Un secondo obiettivo dell’indagine è volto a verificare gli ambiti tematici nei quali la Corte mostra di utilizzare con maggiore frequenza le decisioni interpretative di rigetto, al fine di ricostruire le linee di alcuni orientamenti ed indirizzi giurisprudenziali che il giudice costituzionale tende ad adottare nei confronti delle scelte operate dal legislatore.
Le decisioni interpretative di rigetto
CRISTIANO, Raffaella
1999-01-01
Abstract
Il contributo ha ad oggetto l’esame dello strumento decisorio delle sentenze interpretative di rigetto nella giurisprudenza della Corte costituzionale, il cui ricorso è parso frequente soprattutto con riferimento al sindacato delle leggi di nuova approvazione, sulle quali non si è consolidato un orientamento interpretativo costante da parte dei giudici nell’applicazione della norma e non sussiste pertanto il limite del cd. diritto vivente, consentendo alla Corte di offrire una interpretazione conforme a Costituzione (contrapposta alla questione prospettata dal giudice a quo) e di respingere l’eccezione di incostituzionalità. Nei casi in cui sia richiamata in motivazione la discrezionalità del legislatore, la finalità ulteriore che mostra la sentenza interpretativa di rigetto è di consentire alla Corte di svolgere una valutazione sulla ragionevolezza della scelta legislativa, all’esito della quale rigettare la questione sollevatale, dichiarandola infondata nel merito. La prospettiva nella quale viene condotta l’analisi delle decisioni interpretative di rigetto è quella dell’articolazione delle argomentazioni interpretative utilizzate dalla Corte, esaminando, in particolare, la struttura delle motivazioni che in questo tipo di sentenze svolgono una funzione molto significativa, anche in ordine ai rapporti tra il giudice costituzionale ed il legislatore. Un secondo obiettivo dell’indagine è volto a verificare gli ambiti tematici nei quali la Corte mostra di utilizzare con maggiore frequenza le decisioni interpretative di rigetto, al fine di ricostruire le linee di alcuni orientamenti ed indirizzi giurisprudenziali che il giudice costituzionale tende ad adottare nei confronti delle scelte operate dal legislatore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.