E’ da molto tempo che i culti e le pratiche devozionali sono entrati a fare parte delle questioni trattate dagli storici come luogo di analisi del popolare, ma anche come segno e modello delle identità condivise e delle dinamiche dei rapporti sociali delle comunità. E’ in questa prospettiva che si pone la ricerca svolta attraverso una inedita documentazione inquisitoriale conservata nell’Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede in Vaticano che riguarda i teatini di Napoli impegnati nel 1615 a promuovere il legame devozionale dei fedeli della capitale con i campioni della fede scelti tra i confratelli per rappresentare il modello eroico della Controriforma. Le abitudini devozionali dei credenti e l’impegno istituzionale dei Chierici Regolari sono stati utilizzati per leggere presenze e ruoli interni all’organizzazione del tessuto sociale della città e le relazioni che, da Napoli, si estendevano agli ambienti della Curia e ai vertici dell’ordine e tra questi e le autorità diocesane partenopee.
Politica della santità e costruzione dei culti. I rapporti tra i Teatini di Napoli e il Sant’Uffizio
FIORELLI, Vittoria
2008-01-01
Abstract
E’ da molto tempo che i culti e le pratiche devozionali sono entrati a fare parte delle questioni trattate dagli storici come luogo di analisi del popolare, ma anche come segno e modello delle identità condivise e delle dinamiche dei rapporti sociali delle comunità. E’ in questa prospettiva che si pone la ricerca svolta attraverso una inedita documentazione inquisitoriale conservata nell’Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede in Vaticano che riguarda i teatini di Napoli impegnati nel 1615 a promuovere il legame devozionale dei fedeli della capitale con i campioni della fede scelti tra i confratelli per rappresentare il modello eroico della Controriforma. Le abitudini devozionali dei credenti e l’impegno istituzionale dei Chierici Regolari sono stati utilizzati per leggere presenze e ruoli interni all’organizzazione del tessuto sociale della città e le relazioni che, da Napoli, si estendevano agli ambienti della Curia e ai vertici dell’ordine e tra questi e le autorità diocesane partenopee.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.