L'epidemia del 2020 ha messo assai bene in evidenza le due anime della tarda modernità. Una è l'anima più visibile, quella che vive in stretta connessione con la comunicazione della governance, della notizia e della valuta: quella cioè che mostra i segni inconfutabili dell'involuzione di homo sapiens. C'è tuttavia un'altra anima che, come un fiume carsico, si muove da alcuni secoli nel sottosuolo dell'Occidente. Si tratta di un nuovo sentire, che per molto tempo si è manifestato solo negli scritti di poeti, di narratori, di umanisti. Oggi, a fronte del naufragio storico dell'informazione, quell'anima sotterranea si manifesta come un'opportunità per il nostro tempo, come una nuova e inedita capacità di contatto tra gli esseri umani. È una scintilla di evoluzione da tener viva sotto la cenere, affinché future generazioni si spingano fuori dall'epoca in cui si colloca la pandemia del 2020
"L’epidemia, l’impotenza e il nostro potenziale"
A. Lando
2020-01-01
Abstract
L'epidemia del 2020 ha messo assai bene in evidenza le due anime della tarda modernità. Una è l'anima più visibile, quella che vive in stretta connessione con la comunicazione della governance, della notizia e della valuta: quella cioè che mostra i segni inconfutabili dell'involuzione di homo sapiens. C'è tuttavia un'altra anima che, come un fiume carsico, si muove da alcuni secoli nel sottosuolo dell'Occidente. Si tratta di un nuovo sentire, che per molto tempo si è manifestato solo negli scritti di poeti, di narratori, di umanisti. Oggi, a fronte del naufragio storico dell'informazione, quell'anima sotterranea si manifesta come un'opportunità per il nostro tempo, come una nuova e inedita capacità di contatto tra gli esseri umani. È una scintilla di evoluzione da tener viva sotto la cenere, affinché future generazioni si spingano fuori dall'epoca in cui si colloca la pandemia del 2020I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.