L’abuso del diritto in ambito tributario è stato oggetto di una evoluzione in ambito eurounitario e nazionale tale da generare una grande incertezza applicativa fino all’introduzione di una clausola generale antiabuso. L’introduzione di una clausola generale per il contrasto dei comportamenti abusivi o elusivi, collocata all’interno dello Statuto dei diritti contribuente, pone le basi per un nuovo rapporto fisco contribuente, eliminando i dubbi interpretativi e i contrasti giurisprudenziali. L’art. 10 bis attraverso l’introduzione del contraddittorio preventivo e dell’accertamento antiabuso ha risposto all’esigenza del legislatore di adeguare il rapporto tra “le parti in gioco” ai criteri di correttezza, buona fede e legittimo affidamento. In chiave garantista si colloca anche la presenza del requisito delle ragioni extrafiscali non marginali quale requisito essenziale. In un’ottica di compliance non può sottacersi che nonostante la nuova clausola vada a disciplinare l’abuso con maggiore chiarezza e rigore applicativo, l’art. 10 bis,da solo, non potrà garantire il raggiungimento dello scopo, poiché il ruolo delle parti è di fondamentale importanza. Resta di rilievo, quindi, la correttezza dell’agire del contribuente, il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione finanziaria e l’indipendenza e l’equità dei giudici tributari.
Cláusulas anti-abuso y derechos del contribuyente- Clausole antiabuso e diritti del contribuente
NASTRI, Maria Pia
2017-01-01
Abstract
L’abuso del diritto in ambito tributario è stato oggetto di una evoluzione in ambito eurounitario e nazionale tale da generare una grande incertezza applicativa fino all’introduzione di una clausola generale antiabuso. L’introduzione di una clausola generale per il contrasto dei comportamenti abusivi o elusivi, collocata all’interno dello Statuto dei diritti contribuente, pone le basi per un nuovo rapporto fisco contribuente, eliminando i dubbi interpretativi e i contrasti giurisprudenziali. L’art. 10 bis attraverso l’introduzione del contraddittorio preventivo e dell’accertamento antiabuso ha risposto all’esigenza del legislatore di adeguare il rapporto tra “le parti in gioco” ai criteri di correttezza, buona fede e legittimo affidamento. In chiave garantista si colloca anche la presenza del requisito delle ragioni extrafiscali non marginali quale requisito essenziale. In un’ottica di compliance non può sottacersi che nonostante la nuova clausola vada a disciplinare l’abuso con maggiore chiarezza e rigore applicativo, l’art. 10 bis,da solo, non potrà garantire il raggiungimento dello scopo, poiché il ruolo delle parti è di fondamentale importanza. Resta di rilievo, quindi, la correttezza dell’agire del contribuente, il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione finanziaria e l’indipendenza e l’equità dei giudici tributari.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.