Il saggio indaga in prospettiva nuova un tema ampiamente noto alla critica novecentesca: la città futurista. Attraverso l’analisi della produzione letteraria dei principali esponenti del movimento si dimostra che la rappresentazione urbana futurista non si esaurisce nella linea velocità-progresso, né si può ricondurre in modo esclusivo al mito delle capitali moderne cantate fin dal manifesto di fondazione. A questa immagine tradizionale si affianca una proficua rilettura dei topoi paesaggistici simbolistico-crepuscolari, proposta da vari autori di avanguardia; tra i testi analizzati si distingue una pressoché sconosciuta “Sintesi meccanica di Bruges” pubblicata nel 1931 da Marinetti.
Le città del silenzio e la poetica del rumore
BUFACCHI, EMANUELA
2011-01-01
Abstract
Il saggio indaga in prospettiva nuova un tema ampiamente noto alla critica novecentesca: la città futurista. Attraverso l’analisi della produzione letteraria dei principali esponenti del movimento si dimostra che la rappresentazione urbana futurista non si esaurisce nella linea velocità-progresso, né si può ricondurre in modo esclusivo al mito delle capitali moderne cantate fin dal manifesto di fondazione. A questa immagine tradizionale si affianca una proficua rilettura dei topoi paesaggistici simbolistico-crepuscolari, proposta da vari autori di avanguardia; tra i testi analizzati si distingue una pressoché sconosciuta “Sintesi meccanica di Bruges” pubblicata nel 1931 da Marinetti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.