La Scuola Svizzera di Napoli (1964-67) di Dolf Schnebli – oggi sede dell’Istituto Comprensivo “Raffaele Viviani” – è un’opera rilevante dell’architettura del Moderno, particolarmente significativa per le definizioni spaziali e tettoniche, il ruolo urbano del complesso scolastico, la sensibile relazione con il paesaggio e le innovative soluzioni per la didattica. Tuttavia, a oggi, non è stata sufficientemente indagata e l’attuale condizione è rappresentativa della fragilità dell’architettura del Novecento. Lo studio dell’opera è affrontato da diversi punti di vista tematici allo scopo di fornire un’ampia e poliedrica lettura sia dell’architettura originaria che della condizione attuale. Il testo racconta le vicende del concorso e della costruzione, evidenzia le relazioni con gli altri progetti ticinesi di scuole e con le architetture viste nel viaggio in Oriente, mette in luce la relazione con il paesaggio e i temi spaziali e sintattici, infine ne descrive lo stato attuale al fine di individuare strategie per la sua salvaguardia e tutela. Strutturato in capitoli tematici, schede di approfondimento e “voci fuori testo”, è corredato da nuovi disegni e da un vasto materiale iconografico che attraversa l’intero iter progettuale dall’ideazione alla realizzazione, proveniente dall’Archivio del gta Archives dell’ETH di Zurigo, Fondo Dolf Schnebli. Presentazioni di Bruno Discepolo, Maurizio Di Stefano. Introduzione di Cettina Lenza. Scritti di Lars Lerup, Arthur Ruegg, Ruggero Tropeano e Klaus Vogt. Fotografie di Nicola Maturo. Il lavoro è stato realizzato con il contributo della Regione Campania – Direzione Generale Governo del Territorio, ai sensi della Legge Regionale 19/2019.
La Scuola Svizzera di Dolf Schnebli
Maria Teresa Como
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2023-01-01
Abstract
La Scuola Svizzera di Napoli (1964-67) di Dolf Schnebli – oggi sede dell’Istituto Comprensivo “Raffaele Viviani” – è un’opera rilevante dell’architettura del Moderno, particolarmente significativa per le definizioni spaziali e tettoniche, il ruolo urbano del complesso scolastico, la sensibile relazione con il paesaggio e le innovative soluzioni per la didattica. Tuttavia, a oggi, non è stata sufficientemente indagata e l’attuale condizione è rappresentativa della fragilità dell’architettura del Novecento. Lo studio dell’opera è affrontato da diversi punti di vista tematici allo scopo di fornire un’ampia e poliedrica lettura sia dell’architettura originaria che della condizione attuale. Il testo racconta le vicende del concorso e della costruzione, evidenzia le relazioni con gli altri progetti ticinesi di scuole e con le architetture viste nel viaggio in Oriente, mette in luce la relazione con il paesaggio e i temi spaziali e sintattici, infine ne descrive lo stato attuale al fine di individuare strategie per la sua salvaguardia e tutela. Strutturato in capitoli tematici, schede di approfondimento e “voci fuori testo”, è corredato da nuovi disegni e da un vasto materiale iconografico che attraversa l’intero iter progettuale dall’ideazione alla realizzazione, proveniente dall’Archivio del gta Archives dell’ETH di Zurigo, Fondo Dolf Schnebli. Presentazioni di Bruno Discepolo, Maurizio Di Stefano. Introduzione di Cettina Lenza. Scritti di Lars Lerup, Arthur Ruegg, Ruggero Tropeano e Klaus Vogt. Fotografie di Nicola Maturo. Il lavoro è stato realizzato con il contributo della Regione Campania – Direzione Generale Governo del Territorio, ai sensi della Legge Regionale 19/2019.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.