Il valore della testimonianza di Fadhma è senz’altro etnografico, sociologico, antropologico-culturale ed antropologico- giuridico. Fa luce, con disarmante onestà, sull’universo culturale kabylo, con le sue crudeltà e i suoi sentimenti, sulla condizione delle donne, la cui identità di genere è perpetuamente costruita e decostruita dallo sguardo comunitario, sulle consuetudini berbere, in equilibrio fra patriarcato e matriarcato, segnate da commistioni inattese, a livello locale e personale, fra islam e cristianità (i marabutti consigliano di recitare i rosari, il culto mariano non è sconosciuto a quelle contrade, sui tappeti berberi si ricamano i segni della tradizione giudaico-cristiana…); la Storia della mia vita fa luce anche sulla condizione di esilio in cui versarono migliaia di altri maghrebini, sulle complicazioni etniche, biografiche, geopolitiche ed intime che possono condizionare gli attori sociali in quanto locutori e sul senso, infine, di una scelta espressiva precisa: la scrittura,in una lingua altra da quella materna.La scrittura di Fadhma è una lezione di etica e di estetica raminga, tanto più importante in una stagione della civiltà occidentale nella quale l’inatteso è sopraffatto dall’efficienza della programmazione.
Scriba del caos
CASTELLANO, Clelia
2013-01-01
Abstract
Il valore della testimonianza di Fadhma è senz’altro etnografico, sociologico, antropologico-culturale ed antropologico- giuridico. Fa luce, con disarmante onestà, sull’universo culturale kabylo, con le sue crudeltà e i suoi sentimenti, sulla condizione delle donne, la cui identità di genere è perpetuamente costruita e decostruita dallo sguardo comunitario, sulle consuetudini berbere, in equilibrio fra patriarcato e matriarcato, segnate da commistioni inattese, a livello locale e personale, fra islam e cristianità (i marabutti consigliano di recitare i rosari, il culto mariano non è sconosciuto a quelle contrade, sui tappeti berberi si ricamano i segni della tradizione giudaico-cristiana…); la Storia della mia vita fa luce anche sulla condizione di esilio in cui versarono migliaia di altri maghrebini, sulle complicazioni etniche, biografiche, geopolitiche ed intime che possono condizionare gli attori sociali in quanto locutori e sul senso, infine, di una scelta espressiva precisa: la scrittura,in una lingua altra da quella materna.La scrittura di Fadhma è una lezione di etica e di estetica raminga, tanto più importante in una stagione della civiltà occidentale nella quale l’inatteso è sopraffatto dall’efficienza della programmazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.