Emerging are images that invite discard, displacement, variation. A true disorientation necessary for living. It is Francois Jullien who invokes and makes us feel the generative force of the ‘totally other’ that comes from a ‘hoped-for Elsewhere’ or from a ‘so near’ to which we can open up: openness is the condition so that a trajectory can be traced for discontinuity, the gap, the variation, and so that with the Other one can meet and escape the mere logic of the opposite or pleasure, to open up to the elsewhere and the dissimilar that constitute the movable horizon of becoming encounter, relation, possible formation. All starting from an apparition and from the possibility that this emergence can give substance to the encounter and its disorientating exploratory gap.

A emergere sono immagini che invitano allo scarto, allo spostamento, alla varia-zione. Un vero e proprio disorientamento necessario al vivere. È Francois Jullien ad invocare e far sentire la forza generativa del “totalmente altro” che arriva da un “Altrove auspicato” o da un “così vicino” cui aprirsi: l’apertura è la condizione perché si possa tracciare una traiettoria per la discontinuità, lo scarto appunto, la variazione, e perché con l’Altro ci si possa incontrare e perché si possa sfuggire alla mera logica dell’opposto o del piacere, per aprire all’altrove e al dissimile che costituiscono l’orizzontemobile del farsi incontro, relazione, formazione possibile. Tutto a partire da un’apparizione e dalla possibilità che tale emergenza possa dare sostanza all’incontro e al suo spaesante scarto esplorativo.

Le forme del farsi incontro. Per una pedagogia del sentire. 3 movimenti con prologo e variazioni

Maria D'Ambrosio
2022-01-01

Abstract

Emerging are images that invite discard, displacement, variation. A true disorientation necessary for living. It is Francois Jullien who invokes and makes us feel the generative force of the ‘totally other’ that comes from a ‘hoped-for Elsewhere’ or from a ‘so near’ to which we can open up: openness is the condition so that a trajectory can be traced for discontinuity, the gap, the variation, and so that with the Other one can meet and escape the mere logic of the opposite or pleasure, to open up to the elsewhere and the dissimilar that constitute the movable horizon of becoming encounter, relation, possible formation. All starting from an apparition and from the possibility that this emergence can give substance to the encounter and its disorientating exploratory gap.
2022
9788867096695
A emergere sono immagini che invitano allo scarto, allo spostamento, alla varia-zione. Un vero e proprio disorientamento necessario al vivere. È Francois Jullien ad invocare e far sentire la forza generativa del “totalmente altro” che arriva da un “Altrove auspicato” o da un “così vicino” cui aprirsi: l’apertura è la condizione perché si possa tracciare una traiettoria per la discontinuità, lo scarto appunto, la variazione, e perché con l’Altro ci si possa incontrare e perché si possa sfuggire alla mera logica dell’opposto o del piacere, per aprire all’altrove e al dissimile che costituiscono l’orizzontemobile del farsi incontro, relazione, formazione possibile. Tutto a partire da un’apparizione e dalla possibilità che tale emergenza possa dare sostanza all’incontro e al suo spaesante scarto esplorativo.
pedagogy of educational relation; singular plural; variation; generatively of the Other
pedagogia della relazione educativa; singolare plurale; variazione; generativi dell'altro
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12570/43753
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