Fuori e dentro (la normalità). Mappature pedagogiche e sconfinamenti per una educazione civica fatta ad arte

The Fondazione Valenzi's desire to give pedagogical lymph to its ‘Bell Buon e Giusto’ project was an opportunity for me and my research to return more explicitly to the ‘field’ of education to legality and at the same time to feel how urgent it was to nurture a necessary twist so that that ‘field’ could be relocated to the broader civic education and make it the backbone of the educational ‘mission’ of the school institution and the associative realities that come into contact with it in support of its founding function. A torsion from legality education towards civic education driven by the epistemological and methodological research of ‘embodied’ pedagogy that touches the dimension and aesthetic quality of education, so as to give practicability to the activism underlying the issue of citizenship and legality and see the emergence of a ‘living school’.

La volontà di Fondazione Valenzi di dare una linfa pedagogica al suo progetto ‘Bell Buon e Giusto’ è stata occasione per me e la mia ricerca di tornare più esplicitamente nel ‘campo’ dell’educazione alla legalità e al contempo di sentire quanto urgente fosse alimentare una torsione necessaria perché quel ‘campo’ potesse ricollocarsi nella più ampia educazione civica e farne struttura portante della ‘missione’ educativa dell’Istituzione scolastica e delle realtà associative che vi entrano in relazione a supporto della sua funzione fondativa. Una torsione dall’educazione alla legalità verso l’educazione civica mossa dalla ricerca epistemologica e metodologica della pedagogia ‘embodied’ che tocca la dimensione e la qualità estetica della formazione, così da conferire praticabilità all’attivismo sotteso alla questione della cittadinanza e della legalità e vederne emergere una ‘scuola viva’.