Sin dall’arrivo nel Mezzogiorno d’Italia, i transalpini dovettero confrontarsi con una disomogeneità non solo etnica e politica, ma anche culturale e linguistica. I normanni contarono sul contributo di diverse tradizioni culturali, dando vita a una singolare koiné mediterranea, nella cui qualificazione emergono chiaramente le componenti latine, bizantine e musulmane. Nelle cattedrali e nelle abbazie del Mezzogiorno normanno si possono evidenziare le inflessioni più variegate, offrendo un’ampia casistica di esempi che non vanno interpretati semplicemente come giustapposizione di schemi, bensì come intreccio di esperienze molteplici, frutto della presenza di diversi sostrati etnici regionali. Il saggio propone una classificazione dei paesaggi architettonici in relazione ai principali modelli adottati dai costruttori normanni, che può essere rappresentata nel seguente schema: a) gruppo benedettino-cassinese, il cui riferimento progettuale è la Chiesa di San Benedetto a Montecassino; b) gruppo franco-normanno, il cui schema-tipo è la Cattedrale di Aversa; c) gruppo pugliese, il cui prototipo è San Nicola di Bari; d) gruppo benedettino-cluniacense, la cui tipologia è da individuarsi nella Chiesa della Santissima Trinità di Mileto, a cui appartengono edifici non solo calabresi ma anche siciliani. e) gruppo siciliano che, pur avendo in parte molte connessioni con il gruppo precedente, possiede una fisionomia autonoma in quanto accorpa le esperienze architettoniche e decorative più diffuse nel Mezzogiorno tra i secoli XI e XII, comprese quelle d’Oltralpe.
La storia dell’architettura romanica in Italia Meridionale: problemi e prospettive
Giovanni Coppola
2024-01-01
Abstract
Sin dall’arrivo nel Mezzogiorno d’Italia, i transalpini dovettero confrontarsi con una disomogeneità non solo etnica e politica, ma anche culturale e linguistica. I normanni contarono sul contributo di diverse tradizioni culturali, dando vita a una singolare koiné mediterranea, nella cui qualificazione emergono chiaramente le componenti latine, bizantine e musulmane. Nelle cattedrali e nelle abbazie del Mezzogiorno normanno si possono evidenziare le inflessioni più variegate, offrendo un’ampia casistica di esempi che non vanno interpretati semplicemente come giustapposizione di schemi, bensì come intreccio di esperienze molteplici, frutto della presenza di diversi sostrati etnici regionali. Il saggio propone una classificazione dei paesaggi architettonici in relazione ai principali modelli adottati dai costruttori normanni, che può essere rappresentata nel seguente schema: a) gruppo benedettino-cassinese, il cui riferimento progettuale è la Chiesa di San Benedetto a Montecassino; b) gruppo franco-normanno, il cui schema-tipo è la Cattedrale di Aversa; c) gruppo pugliese, il cui prototipo è San Nicola di Bari; d) gruppo benedettino-cluniacense, la cui tipologia è da individuarsi nella Chiesa della Santissima Trinità di Mileto, a cui appartengono edifici non solo calabresi ma anche siciliani. e) gruppo siciliano che, pur avendo in parte molte connessioni con il gruppo precedente, possiede una fisionomia autonoma in quanto accorpa le esperienze architettoniche e decorative più diffuse nel Mezzogiorno tra i secoli XI e XII, comprese quelle d’Oltralpe.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.