Il contributo è incentrato su un passo della Politica di Aristotele, recentemente fatto oggetto di un vivace dibattito critico. Il passo in questione, Pol. 1285a29-b3, costituisce una delle fonti di riferimento su un episodio tra i più importanti della tormentata storia politica e istituzionale di Mitilene arcaica: l’assunzione da parte di Pittaco del governo della città. Analizzato puntualmente il contenuto del passo, viene dato conto nel lavoro della discussione cui esso ha dato origine, e che ha per oggetto la consistenza storica della aisymneteia arcaica nei termini in cui Aristotele la intende: una «tirannide elettiva». Ora, l’esame di tutta la tradizione antica relativa a Pittaco porta a individuare alcuni passi (due di Valerio Massimo, uno di Plutarco), che con quello dello Stagirita (e con la tradizione che ne dipende) non paiono avere a che fare, nei quali è ravvisabile l’interpretazione aristotelica della aisymneteia arcaica e la sua applicazione all’esperienza di governo di Pittaco. Il che costituisce un ulteriore argomento da opporre alle considerazioni avanzate da alcuni per negare sostanza storica alla aisymneteia aristotelicamente intesa, scorgendovi piuttosto il prodotto di una costruzione teorica del filosofo.
This paper focuses on Pol. 1285a29-b3, a passage which recent studies have begun to discuss in depth. After having described the content of the passage and the debate that has grown up around it, the paper shows how the interpretation of the archaic aisymneteia here given by Aristotle and its application to Pittacus' government in Mytilene are equally recognizable in sources that seem have nothing to do with Pol. 1285a29-b3 and the peripatetic tradition.
Aristotele e il governo di Pittaco a Mitilene: ancora intorno a Politica 1285A29-B3
VISCONTI, Amedeo
2012-01-01
Abstract
Il contributo è incentrato su un passo della Politica di Aristotele, recentemente fatto oggetto di un vivace dibattito critico. Il passo in questione, Pol. 1285a29-b3, costituisce una delle fonti di riferimento su un episodio tra i più importanti della tormentata storia politica e istituzionale di Mitilene arcaica: l’assunzione da parte di Pittaco del governo della città. Analizzato puntualmente il contenuto del passo, viene dato conto nel lavoro della discussione cui esso ha dato origine, e che ha per oggetto la consistenza storica della aisymneteia arcaica nei termini in cui Aristotele la intende: una «tirannide elettiva». Ora, l’esame di tutta la tradizione antica relativa a Pittaco porta a individuare alcuni passi (due di Valerio Massimo, uno di Plutarco), che con quello dello Stagirita (e con la tradizione che ne dipende) non paiono avere a che fare, nei quali è ravvisabile l’interpretazione aristotelica della aisymneteia arcaica e la sua applicazione all’esperienza di governo di Pittaco. Il che costituisce un ulteriore argomento da opporre alle considerazioni avanzate da alcuni per negare sostanza storica alla aisymneteia aristotelicamente intesa, scorgendovi piuttosto il prodotto di una costruzione teorica del filosofo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.