Il saggio fonda su un sistematico spoglio della testata "Corriere di Napoli". Quando, il pomeriggio del capodanno del 1888, esce il primo numero del «Corriere di Napoli» , un’altra delle vulcaniche iniziative del «giornalismo milionario» di Matteo Schilizzi , Di Giacomo, che già a Schilizzi aveva dedicato la prima edizione di ‘O Munasterio, vi entra da protagonista sin dall’inizio. Scarfoglio e la moglie si sono trasferiti a Napoli da Roma, dove hanno lasciato il precedente foglio finanziato dallo stesso Schilizzi, il «Corriere di Roma» (quello che Di Giacomo stesso riconosce come «gran giornale politico artistico» ), per fondersi poi a Napoli col «Corriere del Mattino», al quale pure Di Giacomo aveva collaborato. Quel nuovo foglio toglieva al «Pungolo» uno dei suoi migliori redattori. Di Giacomo è infatti il cronista giudiziario del nuovo quotidiano, riprendendo il vecchio pseudonimo di «Il Paglietta».
Di Giacomo e il "Corriere di Napoli"
VILLANI, Paola
2007-01-01
Abstract
Il saggio fonda su un sistematico spoglio della testata "Corriere di Napoli". Quando, il pomeriggio del capodanno del 1888, esce il primo numero del «Corriere di Napoli» , un’altra delle vulcaniche iniziative del «giornalismo milionario» di Matteo Schilizzi , Di Giacomo, che già a Schilizzi aveva dedicato la prima edizione di ‘O Munasterio, vi entra da protagonista sin dall’inizio. Scarfoglio e la moglie si sono trasferiti a Napoli da Roma, dove hanno lasciato il precedente foglio finanziato dallo stesso Schilizzi, il «Corriere di Roma» (quello che Di Giacomo stesso riconosce come «gran giornale politico artistico» ), per fondersi poi a Napoli col «Corriere del Mattino», al quale pure Di Giacomo aveva collaborato. Quel nuovo foglio toglieva al «Pungolo» uno dei suoi migliori redattori. Di Giacomo è infatti il cronista giudiziario del nuovo quotidiano, riprendendo il vecchio pseudonimo di «Il Paglietta».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.