Il testo ricostruisce l’itinerario storico-teorico percorso dalla pedagogia verso l’acquisizione di un autonomo statuto epistemologico a carattere scientifico, centrato sulla formazione come categoria reggente, capace di decifrare i multiformi segnali della società complessa. Viene inoltre focalizzata l’attenzione sui problemi e le emergenze formative con cui la pedagogia oggi deve necessariamente confrontarsi fornendo risposte adeguate ad un panorama socio-culturale in continuo cambiamento. Il volume parte quindi da una ricognizione dell’itinerario compiuto dalla pedagogia per acquisire uno statuto epistemologico a carattere scientifico, all’interno del quale la formazione si afferma come categoria reggente. Il Seicento appare, ad ogni modo, il secolo in cui matura il cambiamento, con l’entrata in crisi del paradigma metafisico-religioso, un cambiamento che apre nuovi spazi alla riflessione pedagogica principalmente in due direzioni: quella di un approccio scientifico e quella di un approccio socio-politico, i quali, alimentati dallo scambio continuo con altri saperi e campi della conoscenza, proseguono il loro cammino nei due secoli successivi, dando luogo rispettivamente ad un paradigma scientifico e ad un paradigma socio-politico. Riflettendo poi sull’itinerario storico che ha visto la formazione porsi a fondamento della pedagogia, si interroga oggi sullo snaturamento del concetto di formazione nelle accezioni, culturalmente riduttive, del mercato del lavoro; pone all’attenzione del dibattito pedagogico inoltre, le problematiche scaturite dall’apertura di ulteriori temi di riflessione sul processo di formazione, determinati dalla sua estensione ad un ambito più scientifico e pragmatico, quegli stessi che possono aiutare a coglierne più compiutamente la costitutiva pluralità. Nella terza parte, presentando i modelli di formazione nella società complessa, l’attenzione del volume si dirige verso la cosiddetta società della conoscenza, in cui il lifelong learning da un lato, e la flessibilità cognitiva, dall’altro, diventano condizioni indispensabili per non essere esclusi dal mercato del lavoro. Riflette, inoltre, sul tema delle differenze, intese come risorsa e come valore, le quali oggi sembrano essere una delle priorità dell’educazione per l’edificazione di una società pluralista e tollerante, fondata su basi democratiche.
LA PEDAGOGIA DELLA FORMAZIONE. TEORIA E STORIA
SIRIGNANO, Fabrizio Manuel
2003-01-01
Abstract
Il testo ricostruisce l’itinerario storico-teorico percorso dalla pedagogia verso l’acquisizione di un autonomo statuto epistemologico a carattere scientifico, centrato sulla formazione come categoria reggente, capace di decifrare i multiformi segnali della società complessa. Viene inoltre focalizzata l’attenzione sui problemi e le emergenze formative con cui la pedagogia oggi deve necessariamente confrontarsi fornendo risposte adeguate ad un panorama socio-culturale in continuo cambiamento. Il volume parte quindi da una ricognizione dell’itinerario compiuto dalla pedagogia per acquisire uno statuto epistemologico a carattere scientifico, all’interno del quale la formazione si afferma come categoria reggente. Il Seicento appare, ad ogni modo, il secolo in cui matura il cambiamento, con l’entrata in crisi del paradigma metafisico-religioso, un cambiamento che apre nuovi spazi alla riflessione pedagogica principalmente in due direzioni: quella di un approccio scientifico e quella di un approccio socio-politico, i quali, alimentati dallo scambio continuo con altri saperi e campi della conoscenza, proseguono il loro cammino nei due secoli successivi, dando luogo rispettivamente ad un paradigma scientifico e ad un paradigma socio-politico. Riflettendo poi sull’itinerario storico che ha visto la formazione porsi a fondamento della pedagogia, si interroga oggi sullo snaturamento del concetto di formazione nelle accezioni, culturalmente riduttive, del mercato del lavoro; pone all’attenzione del dibattito pedagogico inoltre, le problematiche scaturite dall’apertura di ulteriori temi di riflessione sul processo di formazione, determinati dalla sua estensione ad un ambito più scientifico e pragmatico, quegli stessi che possono aiutare a coglierne più compiutamente la costitutiva pluralità. Nella terza parte, presentando i modelli di formazione nella società complessa, l’attenzione del volume si dirige verso la cosiddetta società della conoscenza, in cui il lifelong learning da un lato, e la flessibilità cognitiva, dall’altro, diventano condizioni indispensabili per non essere esclusi dal mercato del lavoro. Riflette, inoltre, sul tema delle differenze, intese come risorsa e come valore, le quali oggi sembrano essere una delle priorità dell’educazione per l’edificazione di una società pluralista e tollerante, fondata su basi democratiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.