Blaise Pascal sosteneva che ciò che di "cattivo" c'era in Montaigne era che "raccontava troppe storielle e che parlava troppo di sé". Un simile "divieto" si ritrova in Aristotele, nel "Vecchio Testamento" e nel "Convivio" dantesco: "parlare alcuno di sé medesimo pare non licito". In un primo tempo ai margini della letteratura, l'autobiografia si è poi affermata e diffusa. È un mutamento storico-culturale: gli "Essais", considerati l'archetipo di una concezione moderna dell'autobiografia, propongono una nuova declinazione del Sé, per noi oggi epistologicamente acquisita. In questo percorso, che ruolo hanno giocato i "libri di lettere" del Cinquecento italiano della biblioteca di Montaigne? Il volume, attraverso la contestualizzazione e l'analisi dei testi di Pietro Aretino, Niccolò Martelli, Niccolò Franco, Anton Francesco Doni e Tommaso Campanella vuole offrire alcune risposte implicanti nuovi interrogativi.
Titolo: | La lettera oltre il genere. Il libro di lettere, dall'Aretino al Doni, e le origini dell'autobiografia moderna |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2009 |
Handle: | http://hdl.handle.net/20.500.12570/4999 |
ISBN: | 978-88-8455-634-9 |
Appare nelle tipologie: | 3.1 Monografia o trattato scientifico |