Un saggio che ha per filo conduttore il rapporto tra libertà e verità e tra diritto e valori. Se ne segue l’evoluzione a partire dalla modernità hobbesiana sino alla contemporaneità che ripensa il diritto in termini di ‘duttilità’ e di un diverso rapporto tra forma e sostanza, in una condizione che esige una revisione delle forme giuridiche moderne . La globalizzazione giuridica mette in discussione la funzione fondamentale degli Stati, quella di neutralizzare i conflitti e tutelare sicurezza e libertà su territori circoscritti entro spazi definiti, attraverso la posizione esclusiva di atti normativi autoritativi. Contemporaneamente cambiano radicalmente molte delle categorie concettuali della modernità,‘poggiate’ sul confine geografico (pubblico-privato, interno-esterno, individuale-sociale). Inoltre la molteplicità delle fonti di produzione e dei soggetti attivi e passivi presenti nei nuovi assetti giuridici, il gran numero di istituti diversi in cui si identificano le manifestazioni del diritto e anche la difformità tra le culture e le tradizioni giuridiche che entrano in relazione tra loro, producono un profondo disorientamento: il diritto si diversifica, emergono continuamente istanze di protezione di diritti nuovi e spesso inconciliabili tra loro, che non si fondano più sulla veritas della ragione universale, ma neppure sull’auctoritas dello Stato territoriale.
Dalla modernità alla globalizzazione. Su un diritto ‘di una specie nuova’
GIORDANO, Paola
2014-01-01
Abstract
Un saggio che ha per filo conduttore il rapporto tra libertà e verità e tra diritto e valori. Se ne segue l’evoluzione a partire dalla modernità hobbesiana sino alla contemporaneità che ripensa il diritto in termini di ‘duttilità’ e di un diverso rapporto tra forma e sostanza, in una condizione che esige una revisione delle forme giuridiche moderne . La globalizzazione giuridica mette in discussione la funzione fondamentale degli Stati, quella di neutralizzare i conflitti e tutelare sicurezza e libertà su territori circoscritti entro spazi definiti, attraverso la posizione esclusiva di atti normativi autoritativi. Contemporaneamente cambiano radicalmente molte delle categorie concettuali della modernità,‘poggiate’ sul confine geografico (pubblico-privato, interno-esterno, individuale-sociale). Inoltre la molteplicità delle fonti di produzione e dei soggetti attivi e passivi presenti nei nuovi assetti giuridici, il gran numero di istituti diversi in cui si identificano le manifestazioni del diritto e anche la difformità tra le culture e le tradizioni giuridiche che entrano in relazione tra loro, producono un profondo disorientamento: il diritto si diversifica, emergono continuamente istanze di protezione di diritti nuovi e spesso inconciliabili tra loro, che non si fondano più sulla veritas della ragione universale, ma neppure sull’auctoritas dello Stato territoriale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.