Oggetto principale del volume è un’indagine sul complesso e talora contraddittorio legame che unisce la riflessione delle scienze umane in generale e della sociologia in particolare allo spazio antropico e alle pratiche e ai dispositivi relativi alla sua costruzione sociale. Ove non sia direttamente impegnata a tracciare col compasso del cartografo i confini etnico-culturali dei fenomeni sociali, la sociologia odierna rivela spesso una vera e propria impotenza, come incapacità di penetrare, comprendere e spiegare il reale se non nella forma puramente tautologica della sua opacizzazione. La prima parte del saggio offre una decostruzione della nozione di spazio nel senso comune e nelle rappresentazioni filosofiche e scientifiche a partire dal mondo antico essenzialmente ispirata alla prospettiva metodologico-critica di Miche Foucault. Successivamente, l’autore ricostruisce –soprattutto attraverso il contributo di autori quali Simmel, Lefebvre e Bourdieu- la lenta evoluzione da una “sociologia degli spazi” a una “sociologia dello spazio”, capace di una tensione critica ed euristica verso quel principium divisionis alla base dell’ambiguo rapporto tra spazio e potere. Conclude la riflessione l’esame di un “caso” che ha avuto in tempi recentissimi un forte impatto mediatico: la cosiddetta “emergenza dei rifiuti” a Napoli e in Campania, interpretata qui come vicenda emblematica del rapporto tra spazio fisico e spazio simbolico-sociale, tra gestione del territorio e gestione delle popolazioni.
TOPOGRAFIE SOCIALI. Territorio, popolazione e rifiuti: il caso della Campania
PETRILLO, Antonio
2008-01-01
Abstract
Oggetto principale del volume è un’indagine sul complesso e talora contraddittorio legame che unisce la riflessione delle scienze umane in generale e della sociologia in particolare allo spazio antropico e alle pratiche e ai dispositivi relativi alla sua costruzione sociale. Ove non sia direttamente impegnata a tracciare col compasso del cartografo i confini etnico-culturali dei fenomeni sociali, la sociologia odierna rivela spesso una vera e propria impotenza, come incapacità di penetrare, comprendere e spiegare il reale se non nella forma puramente tautologica della sua opacizzazione. La prima parte del saggio offre una decostruzione della nozione di spazio nel senso comune e nelle rappresentazioni filosofiche e scientifiche a partire dal mondo antico essenzialmente ispirata alla prospettiva metodologico-critica di Miche Foucault. Successivamente, l’autore ricostruisce –soprattutto attraverso il contributo di autori quali Simmel, Lefebvre e Bourdieu- la lenta evoluzione da una “sociologia degli spazi” a una “sociologia dello spazio”, capace di una tensione critica ed euristica verso quel principium divisionis alla base dell’ambiguo rapporto tra spazio e potere. Conclude la riflessione l’esame di un “caso” che ha avuto in tempi recentissimi un forte impatto mediatico: la cosiddetta “emergenza dei rifiuti” a Napoli e in Campania, interpretata qui come vicenda emblematica del rapporto tra spazio fisico e spazio simbolico-sociale, tra gestione del territorio e gestione delle popolazioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.