Il Trattato di scienza universal, che si pubblica qui per la prima volta (solo alcuni estratti sono stati pubblicati da Ghino Ghinassi nel 1965), è un’enciclopedia scientifica dei primi del ‘300, che compendia in volgare mantovano il De proprietatibus rerum di Bartolomeo Anglico. La compilazione, del notaio Vivaldo Belcalzer, che la dedicò al signore di Mantova Guido Bonacolsi, è databile fra il 1299 e il 1309. L’opera rappresenta attualmente il più insigne monumento intellettuale in mantovano due-trecentesco e rappresenta uno dei più interessanti testi scientifici di tipo divulgativo in volgare del Medioevo. In questo primo volume sono editi i primi quattro libri dell’enciclopedia (sono in tutto diciannove). Nell’Introduzione il testo è inserito nel quadro della cultura scientifica medievale di area settentrionale. La Nota al testo dà conto di una ricerca, condotta presso alcune biblioteche italiane e straniere (biblioteca dell’Accademia della Crusca di Firenze, British Library di Londra, biblioteca dell’IRHT di Parigi, biblioteca del Seminar für Lateinische Philologie des Mittelalters und der Neuzeit di Münster), che ha permesso di individuare un gruppo di manoscritti latini contaminati del De proprietatibus rerum cui appartenne il manoscritto utilizzato dal volgarizzatore.
Trattato di scienza universal, vol. I. Libri I-IV
CASAPULLO, Rosa
2010-01-01
Abstract
Il Trattato di scienza universal, che si pubblica qui per la prima volta (solo alcuni estratti sono stati pubblicati da Ghino Ghinassi nel 1965), è un’enciclopedia scientifica dei primi del ‘300, che compendia in volgare mantovano il De proprietatibus rerum di Bartolomeo Anglico. La compilazione, del notaio Vivaldo Belcalzer, che la dedicò al signore di Mantova Guido Bonacolsi, è databile fra il 1299 e il 1309. L’opera rappresenta attualmente il più insigne monumento intellettuale in mantovano due-trecentesco e rappresenta uno dei più interessanti testi scientifici di tipo divulgativo in volgare del Medioevo. In questo primo volume sono editi i primi quattro libri dell’enciclopedia (sono in tutto diciannove). Nell’Introduzione il testo è inserito nel quadro della cultura scientifica medievale di area settentrionale. La Nota al testo dà conto di una ricerca, condotta presso alcune biblioteche italiane e straniere (biblioteca dell’Accademia della Crusca di Firenze, British Library di Londra, biblioteca dell’IRHT di Parigi, biblioteca del Seminar für Lateinische Philologie des Mittelalters und der Neuzeit di Münster), che ha permesso di individuare un gruppo di manoscritti latini contaminati del De proprietatibus rerum cui appartenne il manoscritto utilizzato dal volgarizzatore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.