ABSTRACT. Lo studio della presenza dei Cavalieri di Malta e delle “loro tracce” attraverso i principali centri di difesa dell’Italia meridionale. L’analisi delle numerose residenze gerosolimitane appare inevitabilmente legata agli eventi storici e alle varie trasformazioni del territorio che hanno modificato nel tempo le originarie strutture; spesso le vicende architettoniche di una struttura crociata risultano alquanto controverse e inevitabilmente condizionate dalla consueta e variabile dialettica che si stabilisce tra “centri” di produzione artistica e relative “periferie” culturali. L’analisi e lo studio delle tipologie giovannite risulta collegato più alla storia del sito in esame che essere aderente a una idea-tipo che incarnava l’esigenza della committenza; è quanto appare confrontando la vasta bibliografia esistente, riguardante sia il tema delle fortificazioni che dell’architettura sacra. Chiese e castelli dell’ordine fondati in età medievale sono pertanto –secondo un percorso naturale nella storia dell’architettura– soprattutto l’esito delle vicende di possesso e delle ristrutturazioni di edifici che, sin dalla loro fondazione, hanno costituito dei riferimenti imprescindibili e di primaria importanza nei contesti ambientali in cui sono inseriti. Ancora, e questo rappresenta un aspetto determinante, lo stesso assetto proprietario dei territori del Sovrano Militare Ordine di Malta (suddiviso in Priorati, Commende e Baliaggi) –come appare confermato dalla corposa storiografia sull’argomento– risulta intrinsecamente legato alle vicende storiche di nobili dinastie, i cui dignitari (affiliati all’ordine religioso-cavalleresco) reggevano, con alterne e conseguenti fortune, le strutture ubicate su tutto il territorio dell’Italia del Mezzogiorno. Oltre alla bibliografia esistente sono da segnalare anche cospicui fondi documentari di notevole interesse che aiutano nella ricostruzione delle vicende di una facoltosa committenza che, impegnata nella difesa cristiana (a partire dal medioevo e per tutta l’età moderna) del Santo Sepolcro di Gerusalemme, prima in epoca borbonica e quindi in periodo napoleonico, subisce definitive limitazioni per la soppressione della feudalità e poi degli ordini religiosi. Le principali sedi archivistiche centrali per studiare questa tematica sono statel’Archivio e Biblioteca Gerosolomitana di Roma la National Library of Malta (con particolare riferimento a contributi storiografici indicati nelle note. A queste sedi primarie, che custodiscono preziosi carteggi, sono da aggiungere evidentemente anche le altre secondarie, e cioé gli archivi statali e/o provinciali. Nel particolare contesto del presente saggio, dal quale emergono nuove e inedite acquisizioni, sono riportati estratti dai documenti esistenti presso l’Archivio di Stato di Napoli, ovvero quelli del corposo fondo Cassa di Ammortizzazione, Cabrei, Ordine di Malta, dal cui inventario (redatto nella prima metà del Novecento da Onofrio Pasanisi) è stato possibile recuperare un elenco dei principali siti con relative dipendenze di uso gerosolimitano. Con una tale impostazione metodologica era stato condotto uno studio, completato nel 2001, sui “Castelli dei Cavalieri di Malta”, effettuato dalla “ES - Progetti e Sistemi” per l’Istituto Centrale per il Restauro –in collaborazione con il Ministero della Cultura della Grecia nell’ambito del Programma ARCHI-MED. Azione 3.2. Mediterraneo Centrale ed Orientale. Azione pilota di cooperazione transnazionale nell’ambito dell’assetto del territorio ai sensi dell’art. 10 del FESR (Prot. 4388/26), Responsabile Scientifico: Pasquale Rossi)– con l’obiettivo di evidenziare le principali architetture fortificate nel Mediterraneo e allo scopo di predisporre degli itinerari di fruizione turistica e culturale, limitati nel caso italiano alle sole regioni di Calabria, Puglia, Basilicata e Sicilia.
Architettura sacra e fortificata dell’Ordine gerosolimitano nell’Italia meridionale
ROSSI, Pasquale
2006-01-01
Abstract
ABSTRACT. Lo studio della presenza dei Cavalieri di Malta e delle “loro tracce” attraverso i principali centri di difesa dell’Italia meridionale. L’analisi delle numerose residenze gerosolimitane appare inevitabilmente legata agli eventi storici e alle varie trasformazioni del territorio che hanno modificato nel tempo le originarie strutture; spesso le vicende architettoniche di una struttura crociata risultano alquanto controverse e inevitabilmente condizionate dalla consueta e variabile dialettica che si stabilisce tra “centri” di produzione artistica e relative “periferie” culturali. L’analisi e lo studio delle tipologie giovannite risulta collegato più alla storia del sito in esame che essere aderente a una idea-tipo che incarnava l’esigenza della committenza; è quanto appare confrontando la vasta bibliografia esistente, riguardante sia il tema delle fortificazioni che dell’architettura sacra. Chiese e castelli dell’ordine fondati in età medievale sono pertanto –secondo un percorso naturale nella storia dell’architettura– soprattutto l’esito delle vicende di possesso e delle ristrutturazioni di edifici che, sin dalla loro fondazione, hanno costituito dei riferimenti imprescindibili e di primaria importanza nei contesti ambientali in cui sono inseriti. Ancora, e questo rappresenta un aspetto determinante, lo stesso assetto proprietario dei territori del Sovrano Militare Ordine di Malta (suddiviso in Priorati, Commende e Baliaggi) –come appare confermato dalla corposa storiografia sull’argomento– risulta intrinsecamente legato alle vicende storiche di nobili dinastie, i cui dignitari (affiliati all’ordine religioso-cavalleresco) reggevano, con alterne e conseguenti fortune, le strutture ubicate su tutto il territorio dell’Italia del Mezzogiorno. Oltre alla bibliografia esistente sono da segnalare anche cospicui fondi documentari di notevole interesse che aiutano nella ricostruzione delle vicende di una facoltosa committenza che, impegnata nella difesa cristiana (a partire dal medioevo e per tutta l’età moderna) del Santo Sepolcro di Gerusalemme, prima in epoca borbonica e quindi in periodo napoleonico, subisce definitive limitazioni per la soppressione della feudalità e poi degli ordini religiosi. Le principali sedi archivistiche centrali per studiare questa tematica sono statel’Archivio e Biblioteca Gerosolomitana di Roma la National Library of Malta (con particolare riferimento a contributi storiografici indicati nelle note. A queste sedi primarie, che custodiscono preziosi carteggi, sono da aggiungere evidentemente anche le altre secondarie, e cioé gli archivi statali e/o provinciali. Nel particolare contesto del presente saggio, dal quale emergono nuove e inedite acquisizioni, sono riportati estratti dai documenti esistenti presso l’Archivio di Stato di Napoli, ovvero quelli del corposo fondo Cassa di Ammortizzazione, Cabrei, Ordine di Malta, dal cui inventario (redatto nella prima metà del Novecento da Onofrio Pasanisi) è stato possibile recuperare un elenco dei principali siti con relative dipendenze di uso gerosolimitano. Con una tale impostazione metodologica era stato condotto uno studio, completato nel 2001, sui “Castelli dei Cavalieri di Malta”, effettuato dalla “ES - Progetti e Sistemi” per l’Istituto Centrale per il Restauro –in collaborazione con il Ministero della Cultura della Grecia nell’ambito del Programma ARCHI-MED. Azione 3.2. Mediterraneo Centrale ed Orientale. Azione pilota di cooperazione transnazionale nell’ambito dell’assetto del territorio ai sensi dell’art. 10 del FESR (Prot. 4388/26), Responsabile Scientifico: Pasquale Rossi)– con l’obiettivo di evidenziare le principali architetture fortificate nel Mediterraneo e allo scopo di predisporre degli itinerari di fruizione turistica e culturale, limitati nel caso italiano alle sole regioni di Calabria, Puglia, Basilicata e Sicilia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.