Il saggio prende in esame la selezione di testi di poesia satirica del Siglo de Oro realizzata da Giovan Battista Conti nella sua Colección de poesía castellana traducida en verso toscano. Nel Prólogo, Conti esprime il suo apprezzamento sia per i componimenti ispirati agli epigrammi di Marziale, sia per quelli riconducibili al modello oraziano o giovenaliano. Nonostante ciò, gli unici testi ascrivibili al genere satirico che raccoglie nella sua vasta antologia sono alcune epistole in versi di Lupercio e Bartolomé Leonardo de Argensola. Sebbene tale scelta sia assolutamente coerente con la fama di cui gli Argensola godettero nel corso del Settecento, sorprende il Dictamen che Conti scrive proprio contro Barolomé Leonardo, a causa della sua supposta preferenza per Giovenale. In realtà, si ritiene che alla base del breve testo polemico, più che ragioni legate alla promozione del canone della poesia spagnola, vi fosse il tentativo di Conti di inserirsi nelle vivaci discussioni sulla satira che animavano il dibattito letterario in Italia da oltre mezzo secolo.
”...el reprehensible uso de nombrar las personas...” La poesías satírica del Siglo de Oro en la Colección de poesías castellanas de Giovan Battista Conti
D'AGOSTINO, Maria
2016-01-01
Abstract
Il saggio prende in esame la selezione di testi di poesia satirica del Siglo de Oro realizzata da Giovan Battista Conti nella sua Colección de poesía castellana traducida en verso toscano. Nel Prólogo, Conti esprime il suo apprezzamento sia per i componimenti ispirati agli epigrammi di Marziale, sia per quelli riconducibili al modello oraziano o giovenaliano. Nonostante ciò, gli unici testi ascrivibili al genere satirico che raccoglie nella sua vasta antologia sono alcune epistole in versi di Lupercio e Bartolomé Leonardo de Argensola. Sebbene tale scelta sia assolutamente coerente con la fama di cui gli Argensola godettero nel corso del Settecento, sorprende il Dictamen che Conti scrive proprio contro Barolomé Leonardo, a causa della sua supposta preferenza per Giovenale. In realtà, si ritiene che alla base del breve testo polemico, più che ragioni legate alla promozione del canone della poesia spagnola, vi fosse il tentativo di Conti di inserirsi nelle vivaci discussioni sulla satira che animavano il dibattito letterario in Italia da oltre mezzo secolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.