I due atleti bronzei provenienti dallo scavo della Villa dei Papiri ad Ercolano, attualmente esposti al Museo Archeologico Nazionale di Napoli con la defi nizione di “corridori”, non sempre, dal momento del rinvenimento nel 1754 ad oggi, sono stati considerati tali. Defi niti asetticamente “giovani nudi”, quando erano ancora parzialmente sepolti dalla cenere vulcanica, furono alternatamente considerati lottatori, tuff atori, nuotatori, sommozzatori, discoboli, corridori. I confronti con alcune immagini raffi guranti competizioni atletiche presenti su ceramiche e mosaici di età greca e romana, nonché alcune osservazioni relative alle moderne discipline sportive, hanno permesso di dimostrare che i due bronzi ercolanesi, originali greci del primo ellenismo, non possano in alcun modo rappresentare dei corridori, né durante la corsa, né al momento della partenza, ma che raffi gurino, piuttosto, due giovanissimi lottatori nell’attimo immediatamente precedente la venuta alla presa.
I due “corridori” di Ercolano
Vincenzo Franciosi
2020-01-01
Abstract
I due atleti bronzei provenienti dallo scavo della Villa dei Papiri ad Ercolano, attualmente esposti al Museo Archeologico Nazionale di Napoli con la defi nizione di “corridori”, non sempre, dal momento del rinvenimento nel 1754 ad oggi, sono stati considerati tali. Defi niti asetticamente “giovani nudi”, quando erano ancora parzialmente sepolti dalla cenere vulcanica, furono alternatamente considerati lottatori, tuff atori, nuotatori, sommozzatori, discoboli, corridori. I confronti con alcune immagini raffi guranti competizioni atletiche presenti su ceramiche e mosaici di età greca e romana, nonché alcune osservazioni relative alle moderne discipline sportive, hanno permesso di dimostrare che i due bronzi ercolanesi, originali greci del primo ellenismo, non possano in alcun modo rappresentare dei corridori, né durante la corsa, né al momento della partenza, ma che raffi gurino, piuttosto, due giovanissimi lottatori nell’attimo immediatamente precedente la venuta alla presa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.