Cogitationis poenam nemo patitur: nessuno può essere legittimamente punito per avere avuto (ed espresso) un “cattivo pensiero”. Non si può venire perseguiti penalmente per ciò che si pensa: anche quando il destinatario dei “cattivi pensieri” è il capo dello Stato. Da qui ne consegue che il reato di vilipendio possa risultare contrastante con la libertà di critica e comunque non può essere oggetto di una sanzione restrittiva della libertà personale. Semmai una sanzione amministrativa: come si argomenta in questo articolo.
Libertà di critica vs. vilipendio
FROSINI, Tommaso Edoardo
2015-01-01
Abstract
Cogitationis poenam nemo patitur: nessuno può essere legittimamente punito per avere avuto (ed espresso) un “cattivo pensiero”. Non si può venire perseguiti penalmente per ciò che si pensa: anche quando il destinatario dei “cattivi pensieri” è il capo dello Stato. Da qui ne consegue che il reato di vilipendio possa risultare contrastante con la libertà di critica e comunque non può essere oggetto di una sanzione restrittiva della libertà personale. Semmai una sanzione amministrativa: come si argomenta in questo articolo.File in questo prodotto:
	
	
	
    
	
	
	
	
	
	
	
	
		
			
				
			
		
		
	
	
	
	
		
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