La categoria deweyana di “transazione”, permettendo di superare l’opposizione tra oggettivismo e soggettivismo in pedagogia, fornisce efficaci criteri regolativi per la progettazione e la gestione dei percorsi universitari di formazione degli educatori. Come la crisalide, l’educatore in formazione è un soggetto che si trova ad attraversare uno stato di transizione che assume i caratteri propri della trasformazione. In linea con tale prospettiva, il contributo ferma la riflessione su alcune coordinate epistemologiche e metodologiche che orientano la formazione degli educatori, con particolare riferimento alla cornice teorico-metodologica della ricerca-formazione, nell’ottica di una pedagogia in situazione che riconosce il potere formativo della pratica, mettendo in discussione l’idea di una conoscenza esaustiva e antecedente all’agire. Nel transitare dallo stato di studente a quello di lavoratore, l’educatore in formazione è chiamato a prendere coscienza del fatto che in questo percorso egli è tenuto a esercitare il dispositivo della riflessività per imparare a conversare con la sua esperienza. A questo scopo sono dedicate le attività formative di tipo laboratoriale e le esperienze di stage e tirocinio previste dal Corso di studio in Scienze dell’educazione e della formazione (Classe di Laurea L-19) dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, cui è dedicata l’ultima parte del contributo.
Lo stato della crisalide. Per una lettura transazionale della formazione degli educatori
PERILLO P
2018-01-01
Abstract
La categoria deweyana di “transazione”, permettendo di superare l’opposizione tra oggettivismo e soggettivismo in pedagogia, fornisce efficaci criteri regolativi per la progettazione e la gestione dei percorsi universitari di formazione degli educatori. Come la crisalide, l’educatore in formazione è un soggetto che si trova ad attraversare uno stato di transizione che assume i caratteri propri della trasformazione. In linea con tale prospettiva, il contributo ferma la riflessione su alcune coordinate epistemologiche e metodologiche che orientano la formazione degli educatori, con particolare riferimento alla cornice teorico-metodologica della ricerca-formazione, nell’ottica di una pedagogia in situazione che riconosce il potere formativo della pratica, mettendo in discussione l’idea di una conoscenza esaustiva e antecedente all’agire. Nel transitare dallo stato di studente a quello di lavoratore, l’educatore in formazione è chiamato a prendere coscienza del fatto che in questo percorso egli è tenuto a esercitare il dispositivo della riflessività per imparare a conversare con la sua esperienza. A questo scopo sono dedicate le attività formative di tipo laboratoriale e le esperienze di stage e tirocinio previste dal Corso di studio in Scienze dell’educazione e della formazione (Classe di Laurea L-19) dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, cui è dedicata l’ultima parte del contributo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.