L’articolo intende proporre un quadro delle diverse tradizioni liriche che confluiscono nella poesia di Juan Fernández de Heredia, che, come è noto, scrisse in un momento chiave della storia della poesia spagnola, e la cui princeps fu pubblicata postuma nel 1562. Attraverso una serie di testi rappresentativi del suo corpus poetico, tra i quali un inedito attestato dalla sola tradizione manoscritta ma certamente ascrivibile alla sua produzione, si dimostra come nella sua poesia si fondono la grande tradizione castigliana cancioneril e la poesia di Ausias March. Tale fusione dà luogo ad una lirica particolarmente originale che nulla condivide con il ‘tono impersonale’ che certa critica primo novecentesca gli ha attribuito, ma conferma, piuttosto, il giudizio espresso da Baltasar Gracián nella Agudeza y arte de ingenio che lo considera un esempio eminente di conceptismo. Si analizzano, inoltre, le sue inedite riserve nei confronti della cosiddetta “revolución italianizante” e si avanza l’ipotesi che precisamente a tali riserve si riferisca Juan Boscán in uno dei passi più noti della celeberrima Carta a la Duquesa de Soma.
"Un caballero galán / de damas enamorado". La lírica amorosa de Juan Fernández de Heredia... un reprensor de Boscán?
D'AGOSTINO, Maria
2016-01-01
Abstract
L’articolo intende proporre un quadro delle diverse tradizioni liriche che confluiscono nella poesia di Juan Fernández de Heredia, che, come è noto, scrisse in un momento chiave della storia della poesia spagnola, e la cui princeps fu pubblicata postuma nel 1562. Attraverso una serie di testi rappresentativi del suo corpus poetico, tra i quali un inedito attestato dalla sola tradizione manoscritta ma certamente ascrivibile alla sua produzione, si dimostra come nella sua poesia si fondono la grande tradizione castigliana cancioneril e la poesia di Ausias March. Tale fusione dà luogo ad una lirica particolarmente originale che nulla condivide con il ‘tono impersonale’ che certa critica primo novecentesca gli ha attribuito, ma conferma, piuttosto, il giudizio espresso da Baltasar Gracián nella Agudeza y arte de ingenio che lo considera un esempio eminente di conceptismo. Si analizzano, inoltre, le sue inedite riserve nei confronti della cosiddetta “revolución italianizante” e si avanza l’ipotesi che precisamente a tali riserve si riferisca Juan Boscán in uno dei passi più noti della celeberrima Carta a la Duquesa de Soma.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.