L’articolo presenta e introduce per la prima volta nel nostro Paese il lavoro di ricerca di due tra i massimi studiosi a livello internazionale, Ian McNay e Jochen Gläser, che si sono occupati a lungo di valutazione dei sistemi di istruzione superiore rispettivamente nel Regno Unito e in Germania, e ne hanno messo in luce le disfunzioni e gli effetti perversi. Il saggio propone alcune considerazioni sulla valutazione della ricerca, intesa come espressione di un più ampio e generale cambiamento socio-culturale. Mutuando da Roland Barthes il concetto di «miti d’oggi», si definisce la valutazione come una nuova mitologia del nostro tempo, il cui effetto è di celare rapporti di potere dietro l’apparenza di expertise tecniche e di ridurre, in tal modo, l’autonomia individuale e professionale dei ricercatori. I sistemi di valutazione oggi utilizzati in ambito universitario sono visti come dispositivi governamentali che costruiscono nuovi regimi di veridizione del sapere e nuove forme di soggettivazione nei ricercatori minando la condizione di incondizionatezza che secondo Jacques Derrida ha caratterizzato storicamente l’università moderna.
La valutazione della qualità: un "mito d'oggi"? Considerazioni introduttive agli interventi di Ian McNay e Jochen Glaser
BORRELLI, Davide
2016-01-01
Abstract
L’articolo presenta e introduce per la prima volta nel nostro Paese il lavoro di ricerca di due tra i massimi studiosi a livello internazionale, Ian McNay e Jochen Gläser, che si sono occupati a lungo di valutazione dei sistemi di istruzione superiore rispettivamente nel Regno Unito e in Germania, e ne hanno messo in luce le disfunzioni e gli effetti perversi. Il saggio propone alcune considerazioni sulla valutazione della ricerca, intesa come espressione di un più ampio e generale cambiamento socio-culturale. Mutuando da Roland Barthes il concetto di «miti d’oggi», si definisce la valutazione come una nuova mitologia del nostro tempo, il cui effetto è di celare rapporti di potere dietro l’apparenza di expertise tecniche e di ridurre, in tal modo, l’autonomia individuale e professionale dei ricercatori. I sistemi di valutazione oggi utilizzati in ambito universitario sono visti come dispositivi governamentali che costruiscono nuovi regimi di veridizione del sapere e nuove forme di soggettivazione nei ricercatori minando la condizione di incondizionatezza che secondo Jacques Derrida ha caratterizzato storicamente l’università moderna.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.