I movimenti femminili degli anni Sessanta e Settanta del Novecento hanno consentito di mettere in discussione i modelli tradizionali di istruzione femminile e di educazione familiare e sociale, individuati come sessisti. Nel tempo si è sempre puntato alla costruzione di una sessualità unica, declinata al maschile, retaggio di una cultura misogina e patriarcale. L’emancipazione femminile e la conquista dei diritti da parte delle donne hanno inversamente prodotto, all’interno della società, un’escalation dell’esercizio del dominio maschile che sfocia tutt’oggi nell’aumento di episodi di violenza messi in atto nei confronti di mogli, compagne e fidanzate. A partire da una ricostruzione storica dei cambiamenti che hanno interessato la donna e i suoi processi di formazione e di ingresso nel mercato del lavoro, si è andati alla ricerca di alcune delle cause che sono alla base della violenza di genere. La riflessione pedagogica sul genere ha definito delle traiettorie che dalla ricerca dell’uguaglianza tra i sessi, giungono alla nascita del “pensiero della differenza”, inteso come scoperta dell’alterità e come valorizzazione della diversità di genere, emotiva, valoriale, etnica e culturale. Tale riconoscimento si traduce nel bisogno di rivolgere alle giovani generazioni un’educazione al genere sia nelle scuole sia nelle università, al fine di promuovere una decostruzione critica dei condizionamenti ruolizzanti ai quali siamo quotidianamente sottoposti.

Genere e educazione. Percorsi di resilienza tra emancipazione e violenza

Martina Ercolano
2020-01-01

Abstract

I movimenti femminili degli anni Sessanta e Settanta del Novecento hanno consentito di mettere in discussione i modelli tradizionali di istruzione femminile e di educazione familiare e sociale, individuati come sessisti. Nel tempo si è sempre puntato alla costruzione di una sessualità unica, declinata al maschile, retaggio di una cultura misogina e patriarcale. L’emancipazione femminile e la conquista dei diritti da parte delle donne hanno inversamente prodotto, all’interno della società, un’escalation dell’esercizio del dominio maschile che sfocia tutt’oggi nell’aumento di episodi di violenza messi in atto nei confronti di mogli, compagne e fidanzate. A partire da una ricostruzione storica dei cambiamenti che hanno interessato la donna e i suoi processi di formazione e di ingresso nel mercato del lavoro, si è andati alla ricerca di alcune delle cause che sono alla base della violenza di genere. La riflessione pedagogica sul genere ha definito delle traiettorie che dalla ricerca dell’uguaglianza tra i sessi, giungono alla nascita del “pensiero della differenza”, inteso come scoperta dell’alterità e come valorizzazione della diversità di genere, emotiva, valoriale, etnica e culturale. Tale riconoscimento si traduce nel bisogno di rivolgere alle giovani generazioni un’educazione al genere sia nelle scuole sia nelle università, al fine di promuovere una decostruzione critica dei condizionamenti ruolizzanti ai quali siamo quotidianamente sottoposti.
2020
patriarcato, misoginia, femminismo, educazione di genere, identità in trasformazione.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12570/23117
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