Il giocattolo è uno strumento educativo estremamente sociale ed è parte integrante della storia di un’epoca. L’articolo si propone di analizzare come durante il periodo fascista e in particolare a Napoli, attività apparentemente fini a se stesse, come il gioco, vengono progressivamente collocate in contesti di rilevanza ideologica. Attraverso una ricostruzione storica sulle attività ludiche, i passatempi e la produzione dei giocattoli nella prima metà del Novecento, vengono indagati aspetti rilevanti dell’educazione al tempo del fascismo. Il fine è quello di rintracciare la pluralità insita nel concetto d’infanzia, determinata dall’essere figlie o figli di fascisti e non e dall’essere nati in città o in zone periferiche e rurali.
I giocattoli dei figli della borghesia fascista. Uno spaccato sulla Napoli di inizio Novecento
Martina Ercolano
2017-01-01
Abstract
Il giocattolo è uno strumento educativo estremamente sociale ed è parte integrante della storia di un’epoca. L’articolo si propone di analizzare come durante il periodo fascista e in particolare a Napoli, attività apparentemente fini a se stesse, come il gioco, vengono progressivamente collocate in contesti di rilevanza ideologica. Attraverso una ricostruzione storica sulle attività ludiche, i passatempi e la produzione dei giocattoli nella prima metà del Novecento, vengono indagati aspetti rilevanti dell’educazione al tempo del fascismo. Il fine è quello di rintracciare la pluralità insita nel concetto d’infanzia, determinata dall’essere figlie o figli di fascisti e non e dall’essere nati in città o in zone periferiche e rurali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.