Tra il 1886 e il 1887, nel corso degli scavi della Società Archeologica Greca diretti da Panagiótis Kavvadías coadiuvato da Georg Kawerau e Wilhelm Doerpfeld, all’interno della “colmata persiana”, fu rinvenuta una statua di fanciulla che presentava caratteristiche del tutto peculiari rispetto alle altre kórai dell’Acropoli. Essa non era abbigliata con chitone e himation, come tutte le altre "ragazze", ma presentava un particolare abito che, non riconosciuto in tutti i suoi elementi, venne identificato frettolosamente come péplos dalla totalità degli archeologi, di qui alla statua il nome di “Kore dal peplo”. Grazie alle recenti indagini di Vinzenz Brinkmann (analisi dei pigmenti, osservazioni con luce radente e raggi UV) si è potuto riconoscere che la statua, in realtà, non porta il peplo, ma un abito assai più complesso. Sulla scorta di tali indagini, nonché grazie a puntuali confronti iconografici supportati da un’analisi comparativa delle fonti classiche, l’autore propone di identificare il monumento, inquadrabile cronologicamente verso il 540-535 a.C., con la statua di culto del Brauronion istituito da Pisistrato sull’Acropoli o, per lo meno, con un importantissimo anáthema legato alla famiglia del tiranno.
Una statua di Artemide Brauronia dall’Acropoli pisistratea
FRANCIOSI, Vincenzo
2010-01-01
Abstract
Tra il 1886 e il 1887, nel corso degli scavi della Società Archeologica Greca diretti da Panagiótis Kavvadías coadiuvato da Georg Kawerau e Wilhelm Doerpfeld, all’interno della “colmata persiana”, fu rinvenuta una statua di fanciulla che presentava caratteristiche del tutto peculiari rispetto alle altre kórai dell’Acropoli. Essa non era abbigliata con chitone e himation, come tutte le altre "ragazze", ma presentava un particolare abito che, non riconosciuto in tutti i suoi elementi, venne identificato frettolosamente come péplos dalla totalità degli archeologi, di qui alla statua il nome di “Kore dal peplo”. Grazie alle recenti indagini di Vinzenz Brinkmann (analisi dei pigmenti, osservazioni con luce radente e raggi UV) si è potuto riconoscere che la statua, in realtà, non porta il peplo, ma un abito assai più complesso. Sulla scorta di tali indagini, nonché grazie a puntuali confronti iconografici supportati da un’analisi comparativa delle fonti classiche, l’autore propone di identificare il monumento, inquadrabile cronologicamente verso il 540-535 a.C., con la statua di culto del Brauronion istituito da Pisistrato sull’Acropoli o, per lo meno, con un importantissimo anáthema legato alla famiglia del tiranno.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.