Language / power and language / rhetoric pairs are entered in the common thought, that, upon closer analysis, however, must be considered, as we feel Fedel, overcoming prejudices in culture. On the other hand, if the language is not an institution has a compact identity, but is actually a fluid and multifaceted, so is the language of politics, whose types, widely studied and commented upon by a specific literature increasingly rich, help to explain why certain things happen in a certain way. A typological approach that can be joined by a phenomenological, descriptive, and so to say, in retrospect, that studies the evolution of language policy as it has the state election campaigns. Having said that what is happening to the political language of our republic? Sometimes it is useful, from a methodological point of view, from a situation of crisis, failure, that have triggered profound changes in order to better understand the present situation and to imagine, timidly, future scenarios. In this context, the "descent into the field," Berlusconi is exemplarily significant. The turning point at which we see is radical. The first observation is the personalization of politics tied leaderistico aspect of politics. Accelerates the media hype, in this new electoral system to make a show, and the permanent dimension of competition. The effect of fragmentation leads to express their own point of view in fifteen seconds. Perhaps wanting to feed more cautious hopes, the emergence of the Internet on the horizon of Italian politics, though still modest, may tend to regenerate an atrophied brain incapable of understanding the great problems of contemporary life. Perhaps we are waiting for a new mutation that anthropogenic political language able to keep up.

Linguaggio/potere e linguaggio/retorica sono binomi entrati nel pensiero comune, che, però ad una più attenta analisi, occorre considerare, come ci avverte Fedel, superando pregiudizi diffusi nella cultura. D’altronde, se il linguaggio non è un ente dotato di una identità compatta, bensì è una realtà fluida e pluridimensionale, lo stesso vale per il linguaggio politico, le cui tipologie, ampiamente studiate e commentate da una letteratura specifica sempre più ricca, aiutano a spiegare il perché certe cose avvengono in un determinato modo. A tale approccio tipologico può essere affiancato uno fenomenologico, di tipo descrittivo, e quindi per così dire a posteriori, che studia l’evoluzione del linguaggio politico così come si sono evolute le campagne elettorali. Fatta questa premessa che cosa sta accadendo al linguaggio politico della nostra repubblica? A volte è utile, da un punto di vista metodologico, partire da una situazione di crisi, di rottura, tale da avere innescato profondi mutamenti, per cogliere meglio la situazione presente e per figurarci, timidamente, scenari futuri. In questo quadro la «discesa in campo» di Berlusconi è esemplarmente significativa. La svolta a cui si assiste è radicale. Il primo rilievo è la personalizzazione della politica legata all’aspetto leaderistico della politica. La mediatizzazione accelera, in questo nuovo sistema elettorale la spettacolarizzazione, e la dimensione permanente della competizione. L’effetto della frammentazione porta a esporre il proprio punto di vista in quindici secondi. Forse volendo prudentemente nutrire maggiori speranze, l’apparizione di internet nell’orizzonte della politica italiana, seppure ancora timida, potrebbe tendere a rivitalizzare un cervello atrofizzato incapace di comprendere i grandi problemi della contemporaneità. Forse siamo in attesa di una nuova mutazione antropogenica a cui il linguaggio politico riuscirà a star dietro.

Le mutazioni del linguaggio politico

VILLANI N
2007-01-01

Abstract

Language / power and language / rhetoric pairs are entered in the common thought, that, upon closer analysis, however, must be considered, as we feel Fedel, overcoming prejudices in culture. On the other hand, if the language is not an institution has a compact identity, but is actually a fluid and multifaceted, so is the language of politics, whose types, widely studied and commented upon by a specific literature increasingly rich, help to explain why certain things happen in a certain way. A typological approach that can be joined by a phenomenological, descriptive, and so to say, in retrospect, that studies the evolution of language policy as it has the state election campaigns. Having said that what is happening to the political language of our republic? Sometimes it is useful, from a methodological point of view, from a situation of crisis, failure, that have triggered profound changes in order to better understand the present situation and to imagine, timidly, future scenarios. In this context, the "descent into the field," Berlusconi is exemplarily significant. The turning point at which we see is radical. The first observation is the personalization of politics tied leaderistico aspect of politics. Accelerates the media hype, in this new electoral system to make a show, and the permanent dimension of competition. The effect of fragmentation leads to express their own point of view in fifteen seconds. Perhaps wanting to feed more cautious hopes, the emergence of the Internet on the horizon of Italian politics, though still modest, may tend to regenerate an atrophied brain incapable of understanding the great problems of contemporary life. Perhaps we are waiting for a new mutation that anthropogenic political language able to keep up.
2007
Linguaggio/potere e linguaggio/retorica sono binomi entrati nel pensiero comune, che, però ad una più attenta analisi, occorre considerare, come ci avverte Fedel, superando pregiudizi diffusi nella cultura. D’altronde, se il linguaggio non è un ente dotato di una identità compatta, bensì è una realtà fluida e pluridimensionale, lo stesso vale per il linguaggio politico, le cui tipologie, ampiamente studiate e commentate da una letteratura specifica sempre più ricca, aiutano a spiegare il perché certe cose avvengono in un determinato modo. A tale approccio tipologico può essere affiancato uno fenomenologico, di tipo descrittivo, e quindi per così dire a posteriori, che studia l’evoluzione del linguaggio politico così come si sono evolute le campagne elettorali. Fatta questa premessa che cosa sta accadendo al linguaggio politico della nostra repubblica? A volte è utile, da un punto di vista metodologico, partire da una situazione di crisi, di rottura, tale da avere innescato profondi mutamenti, per cogliere meglio la situazione presente e per figurarci, timidamente, scenari futuri. In questo quadro la «discesa in campo» di Berlusconi è esemplarmente significativa. La svolta a cui si assiste è radicale. Il primo rilievo è la personalizzazione della politica legata all’aspetto leaderistico della politica. La mediatizzazione accelera, in questo nuovo sistema elettorale la spettacolarizzazione, e la dimensione permanente della competizione. L’effetto della frammentazione porta a esporre il proprio punto di vista in quindici secondi. Forse volendo prudentemente nutrire maggiori speranze, l’apparizione di internet nell’orizzonte della politica italiana, seppure ancora timida, potrebbe tendere a rivitalizzare un cervello atrofizzato incapace di comprendere i grandi problemi della contemporaneità. Forse siamo in attesa di una nuova mutazione antropogenica a cui il linguaggio politico riuscirà a star dietro.
LINGUAGGIO POLITICO; PERSONALIZZAZIONE DELLA POLITICA; political language; political customizing
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12570/2560
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