Non è un luogo il salotto della principessa. Non è un modo per evocare consuetudini sociali o ambienti ricercati ed esclusivi. Il salotto richiama quel “sogno illuministico di un sapere aperto a tutte le discipline” che la principessa di Strongoli Adelaide del Balzo Pignatelli ha coltivato per tutta la vita. Un riferimento simbolico alla sua educazione raffinata che si era nutrita di incontri e di scambi favoriti da un’appartenenza aristocratica e cosmopolita, ma che aspirava a trasferirsi in un progetto, politico prima ancora che formativo, per permettere alle donne di partecipare attivamente alla società moderna.

Il salotto della principessa. Dai carteggi alla storia

Fiorelli Vittoria
2022-01-01

Abstract

Non è un luogo il salotto della principessa. Non è un modo per evocare consuetudini sociali o ambienti ricercati ed esclusivi. Il salotto richiama quel “sogno illuministico di un sapere aperto a tutte le discipline” che la principessa di Strongoli Adelaide del Balzo Pignatelli ha coltivato per tutta la vita. Un riferimento simbolico alla sua educazione raffinata che si era nutrita di incontri e di scambi favoriti da un’appartenenza aristocratica e cosmopolita, ma che aspirava a trasferirsi in un progetto, politico prima ancora che formativo, per permettere alle donne di partecipare attivamente alla società moderna.
2022
Carteggi, storia della cultura, storia di Napoli
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12570/25770
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