L’articolo si sofferma sulla pena detentiva perpetua e sottolinea una incisiva diversificazione, rispetto al sistema punitivo generale, del trattamento penalistico dei minorenni. L’autrice ripercorre criticamente il passato, analizza il presente, con il riferimento alle più recenti decisioni della Corte Edu e della Corte costituzionale italiana, e prefigura un possibile futuro. Il fine pena mai assume l’aspetto di una delle più importanti questioni pedagogiche. Al centro la finalità rieducativa enunciata nell’art. 27 della Costituzione, terzo comma. Una pena perpetua che esclude dalla società per la durata della vita può dirsi finalizzata alla rieducazione quando questa, se conseguita, sarà per una vita in carcere priva di relazioni con l’ambiente sociale? Ogni pena senza futuro è una tortura, priva la persona del significato del suo agire durante il percorso detentivo. L’agire senza speranza è un agire senza prospettiva e finisce con l’identificare il detenuto con l’istituzione penitenziaria, quale unica condizione esistenziale possibile, senza nessuna nuova possibilità.

La pedagogia penitenziaria: da nera a verde speranza

monja taraschi
2022-01-01

Abstract

L’articolo si sofferma sulla pena detentiva perpetua e sottolinea una incisiva diversificazione, rispetto al sistema punitivo generale, del trattamento penalistico dei minorenni. L’autrice ripercorre criticamente il passato, analizza il presente, con il riferimento alle più recenti decisioni della Corte Edu e della Corte costituzionale italiana, e prefigura un possibile futuro. Il fine pena mai assume l’aspetto di una delle più importanti questioni pedagogiche. Al centro la finalità rieducativa enunciata nell’art. 27 della Costituzione, terzo comma. Una pena perpetua che esclude dalla società per la durata della vita può dirsi finalizzata alla rieducazione quando questa, se conseguita, sarà per una vita in carcere priva di relazioni con l’ambiente sociale? Ogni pena senza futuro è una tortura, priva la persona del significato del suo agire durante il percorso detentivo. L’agire senza speranza è un agire senza prospettiva e finisce con l’identificare il detenuto con l’istituzione penitenziaria, quale unica condizione esistenziale possibile, senza nessuna nuova possibilità.
2022
ergastolo, politica penitenziaria, rieducazione-risocializzazione, senso di umanità.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12570/29833
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