Christa Wolf richiama una celebre distinzione, quella tra cane e lupo, che segna, tra gli altri, le gerarchie della Repubblica platonica. Mentre il cane, dice Platone rielaborando il topos, riconosce il proprio e attacca l’estraneo, per il lupo tutto è altro – l’offensiva può esser diretta ovunque, anche contro ‘il proprio’. Il lupo è quindi infido, pericoloso, ‘intelligente col nemico’, nocivo all’amico. Berlino divisa reca lo stigma della ‘stasis’, la malattia della città quando il cittadino è lupo per l’altro. Il lupo rappresenta l’altro assoluto. Ma se non può sfuggire come ‘lupo’ sia anche il nome dell’autrice, occorre notare che quando scriveva il Cielo diviso, Christa Wolf era ancora lontana dall’elaborazione di un’alterità femminile come soggettività consapevole. Come soggettività femminile. Sarà quest’ulteriore discorso a prendere una piega consapevolmente zoologica, portata avanti nelle più tarde rielaborazioni dei miti di Cassandra e di Medea.
Il tempo della lupa. Zoologia politica della stasis in Christa Wolf
Massimo Palma
2023-01-01
Abstract
Christa Wolf richiama una celebre distinzione, quella tra cane e lupo, che segna, tra gli altri, le gerarchie della Repubblica platonica. Mentre il cane, dice Platone rielaborando il topos, riconosce il proprio e attacca l’estraneo, per il lupo tutto è altro – l’offensiva può esser diretta ovunque, anche contro ‘il proprio’. Il lupo è quindi infido, pericoloso, ‘intelligente col nemico’, nocivo all’amico. Berlino divisa reca lo stigma della ‘stasis’, la malattia della città quando il cittadino è lupo per l’altro. Il lupo rappresenta l’altro assoluto. Ma se non può sfuggire come ‘lupo’ sia anche il nome dell’autrice, occorre notare che quando scriveva il Cielo diviso, Christa Wolf era ancora lontana dall’elaborazione di un’alterità femminile come soggettività consapevole. Come soggettività femminile. Sarà quest’ulteriore discorso a prendere una piega consapevolmente zoologica, portata avanti nelle più tarde rielaborazioni dei miti di Cassandra e di Medea.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.