Il comportamento antisociale adolescenziale si caratterizza come un’emergenza politico-educativa di primaria importanza, che necessita un’analisi pedagogica approfondita per fornire risorse conoscitive in grado di innovare le politiche e le pratiche educative. Coerentemente con questa esigenza, l’articolo analizza i significati attribuiti alle categorie di ‘adolescente’ e di ‘antisociale’ dagli studi di ambito educativo selezionati nel corso di una revisione sistematica della letteratura scientifica sul tema. Tale analisi offre l’immagine di un discorso scientifico diviso tra un approccio dominante, che tende a ridurre l’adolescenza e l’antisocialità a condizioni derivanti da fattori bio-psicologici e socio- culturali, e un approccio minoritario, che tende a enfatizzarle come esperienze la cui configurazione dipende strettamente dalla capacità strategica di risignificazione del soggetto. Al fine di superare tale divisione – che reitera la querelle epistemologica tra spiegare e interpretare e quella teorica tra azione determinata e azione motivata –, l’articolo prova a ripensare l’adolescenza e l’antisocialità alla luce di una espistemologia comprensivo-transazionale di matrice pragmatista.
Questionare il comportamento antisociale adolescenziale. Analisi epistemologica di un’emergenza politico-educativa
Fabrizio Chello
2022-01-01
Abstract
Il comportamento antisociale adolescenziale si caratterizza come un’emergenza politico-educativa di primaria importanza, che necessita un’analisi pedagogica approfondita per fornire risorse conoscitive in grado di innovare le politiche e le pratiche educative. Coerentemente con questa esigenza, l’articolo analizza i significati attribuiti alle categorie di ‘adolescente’ e di ‘antisociale’ dagli studi di ambito educativo selezionati nel corso di una revisione sistematica della letteratura scientifica sul tema. Tale analisi offre l’immagine di un discorso scientifico diviso tra un approccio dominante, che tende a ridurre l’adolescenza e l’antisocialità a condizioni derivanti da fattori bio-psicologici e socio- culturali, e un approccio minoritario, che tende a enfatizzarle come esperienze la cui configurazione dipende strettamente dalla capacità strategica di risignificazione del soggetto. Al fine di superare tale divisione – che reitera la querelle epistemologica tra spiegare e interpretare e quella teorica tra azione determinata e azione motivata –, l’articolo prova a ripensare l’adolescenza e l’antisocialità alla luce di una espistemologia comprensivo-transazionale di matrice pragmatista.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.