Da secoli la modalità ordinaria di impiego prevede la presenza fissa del lavoratore sul luogo allo stesso assegnato, a prescindere dall’ambito lavorativo di riferimento. Eppure, dopo i primi impulsi dovuti all’esigenza di tutelare particolari categorie “deboli” di lavoratori, l’attuale emergenza dovuta alla pandemia da COVID-19 ha imposto un ripensamento del paradigma lavorativo mediante un utilizzo sempre più esteso delle modalità di “lavoro agile”, sia nelle imprese che negli uffici amministrativi. Ciò, tuttavia, impone di prendere in considerazione una serie di problematiche che spaziano dalla privacy alla tutela del lavoratore di per sé.
Lo smart working, da pratica sperimentale a modus operandi ordinario: problematiche giuridiche e applicative - The smart working, from experimental practice to ordinary modus operandi: legal and applcation problems
Luigi Izzo
2020-01-01
Abstract
Da secoli la modalità ordinaria di impiego prevede la presenza fissa del lavoratore sul luogo allo stesso assegnato, a prescindere dall’ambito lavorativo di riferimento. Eppure, dopo i primi impulsi dovuti all’esigenza di tutelare particolari categorie “deboli” di lavoratori, l’attuale emergenza dovuta alla pandemia da COVID-19 ha imposto un ripensamento del paradigma lavorativo mediante un utilizzo sempre più esteso delle modalità di “lavoro agile”, sia nelle imprese che negli uffici amministrativi. Ciò, tuttavia, impone di prendere in considerazione una serie di problematiche che spaziano dalla privacy alla tutela del lavoratore di per sé.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.