L’intervento intende rimarcare il protagonismo di Cornelis Smet nella Napoli della seconda metà del Cinquecento. Il pittore, capofila, assieme a Teodoro d’Errico, della colonia fiamminga formatasi nella capitale del vicereame, ottenne un successo considerevole, specialmente nella produzione di pale d’altare destinate a molte località del sud Italia, purtroppo in gran parte perdute o irreperibili. Lo studio è incentrato sulla discussione di nuovi documenti che meglio delineano il profilo del pittore, precisando ad esempio la cronologia di un suo capolavoro, l’Epifania della Cattedrale di Aversa. Si ampliano inoltre le conoscenze su Wenzel Cobergher e Pietro Torres, due artisti che ebbero modo di collaborare e, nel caso del secondo, di formarsi nella bottega dello Smet. Di Cobergher si rende nota un’inedita, monumentale tela giunta in Terra di Lavoro verso il 1590; al Torres, invece, vengono restituite una pala napoletana del Rosario fin qui ascritta a Smet e una cona della Madonna col Bambino appartenuta a una chiesa salernitana, e si segnalano nuove prove documentarie, una delle quali inerente a un’importante tavola calabrese.
Nuove ricerche su Cornelis de Smet, Wenzel Cobergher e Pietro Torres
Stefano De Mieri
2023-01-01
Abstract
L’intervento intende rimarcare il protagonismo di Cornelis Smet nella Napoli della seconda metà del Cinquecento. Il pittore, capofila, assieme a Teodoro d’Errico, della colonia fiamminga formatasi nella capitale del vicereame, ottenne un successo considerevole, specialmente nella produzione di pale d’altare destinate a molte località del sud Italia, purtroppo in gran parte perdute o irreperibili. Lo studio è incentrato sulla discussione di nuovi documenti che meglio delineano il profilo del pittore, precisando ad esempio la cronologia di un suo capolavoro, l’Epifania della Cattedrale di Aversa. Si ampliano inoltre le conoscenze su Wenzel Cobergher e Pietro Torres, due artisti che ebbero modo di collaborare e, nel caso del secondo, di formarsi nella bottega dello Smet. Di Cobergher si rende nota un’inedita, monumentale tela giunta in Terra di Lavoro verso il 1590; al Torres, invece, vengono restituite una pala napoletana del Rosario fin qui ascritta a Smet e una cona della Madonna col Bambino appartenuta a una chiesa salernitana, e si segnalano nuove prove documentarie, una delle quali inerente a un’importante tavola calabrese.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.