Sul presupposto che gli algoritmi costituiscono una vera e propria forma di potere, il lavoro si propone di indagare le ragioni per le quali le pubbliche amministrazioni risultano in uno stato di soggezione di fronte all’uso della tecnologia. Si guarda al piano dell’organizzazione, segnatamente a quello delle competenze, e ai vuoti esistenti. Nonostante le prescrizioni di livello normativo e giurisprudenziale, si misura infatti la scarsità e l’inadeguatezza della preparazione tecnica dei pubblici dipendenti, in termini di reclutamento, aggiornamento e formazione. Si verifica, infine, l’incidenza dell’impreparazione sulla prassi dell’esternalizzazione dei software, sul piano della legalità, trasparenza e responsabilità.
Potere algoritmo. Profili organizzativi del rapporto tra amministrazione e automazione
serena stacca
2024-01-01
Abstract
Sul presupposto che gli algoritmi costituiscono una vera e propria forma di potere, il lavoro si propone di indagare le ragioni per le quali le pubbliche amministrazioni risultano in uno stato di soggezione di fronte all’uso della tecnologia. Si guarda al piano dell’organizzazione, segnatamente a quello delle competenze, e ai vuoti esistenti. Nonostante le prescrizioni di livello normativo e giurisprudenziale, si misura infatti la scarsità e l’inadeguatezza della preparazione tecnica dei pubblici dipendenti, in termini di reclutamento, aggiornamento e formazione. Si verifica, infine, l’incidenza dell’impreparazione sulla prassi dell’esternalizzazione dei software, sul piano della legalità, trasparenza e responsabilità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.