Dopo alcune brevi riflessioni sugli studi caravaggeschi di Ferdinando Bologna, il contributo intende far luce su due opere del primo periodo napoletano di Michelangelo Merisi (1606-1607): la pala pagata dal mercante Nicolò Radulovich e la Madonna del Rosario oggi esposta nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. A proposto del primo dipinto, raffigurante la Madonna con il Bambino e vari santi, sulla base dell’analisi iconografica e grazie alla valorizzazione di alcuni dati storici e di una trascurata fonte tardo-seicentesca, si avanza l’ipotesi fin qui mai sviluppata dalla critica di una più che probabile destinazione della perduta pala alla cappella di cui la famiglia Radulovich aveva il patronato in San Francesco a Ragusa, l’attuale Dubrovnik, città di origine del committente. Per il secondo dipinto, invece, dopo aver discusso le varie ipotesi sulla originaria destinazione, compresa quella più di recente emersa, il cappellone del Rosario nella chiesa del Gesù e Maria di Napoli, si propone una nuova lettura iconografica, collegando il dettaglio del presunto committente che cerca riparo sotto il manto del fondatore dell’ordine domenicano alla rara iconografia del «San Domenico della Misericordia».

Spigolature caravaggesche: intorno alla pala Radulovich e alla Madonna del Rosario, in I 'momenti traenti' della Storia dell'arte. Studi in memoria di Ferdinando Bologna, numero speciale di "Polygraphia", quaderno n. 7

Stefano De Mieri
2023-01-01

Abstract

Dopo alcune brevi riflessioni sugli studi caravaggeschi di Ferdinando Bologna, il contributo intende far luce su due opere del primo periodo napoletano di Michelangelo Merisi (1606-1607): la pala pagata dal mercante Nicolò Radulovich e la Madonna del Rosario oggi esposta nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. A proposto del primo dipinto, raffigurante la Madonna con il Bambino e vari santi, sulla base dell’analisi iconografica e grazie alla valorizzazione di alcuni dati storici e di una trascurata fonte tardo-seicentesca, si avanza l’ipotesi fin qui mai sviluppata dalla critica di una più che probabile destinazione della perduta pala alla cappella di cui la famiglia Radulovich aveva il patronato in San Francesco a Ragusa, l’attuale Dubrovnik, città di origine del committente. Per il secondo dipinto, invece, dopo aver discusso le varie ipotesi sulla originaria destinazione, compresa quella più di recente emersa, il cappellone del Rosario nella chiesa del Gesù e Maria di Napoli, si propone una nuova lettura iconografica, collegando il dettaglio del presunto committente che cerca riparo sotto il manto del fondatore dell’ordine domenicano alla rara iconografia del «San Domenico della Misericordia».
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12570/45073
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